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Giovedì, 25 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Galleria Diego Donati di Monte Ripido: una mostra tricefala

Disegni, incisioni fotografie. Aperta fino al 7 maggio. In esposizione Serena Cavallini, Mariaelisa Leboroni (incisori) e Marco Nicolini, celebrato fotografo

Galleria Diego Donati di Monte Ripido, una bomboniera di arte e cultura, luogo elettivo per esposizioni di rango, proposte con inesausta continuità. 

Monte Ripido. Quando l’arte accomuna. Auguri d’autore alla Galleria Diego Donati. In mostra una schiera di raffinati incisori

Una mostra tricefala tra disegni, incisioni fotografie. In esposizione Serena Cavallini, Mariaelisa Leboroni (incisori) e Marco Nicolini, celebrato fotografo. Un tris di riconosciuta valentia. 

Marco Nicolini consegue l’Onoreficenza di Insigne fotografo Italiano (IFI). Una vita al servizio del racconto per immagini

La presidente dell’Associazione, Ada Donati, ha messo insieme tre artisti sotto il brand “Le stagioni del cuore”. Stagioni tutte perugine che il giornalista e scrittore Mimmo Coletti tratteggia ripercorrendo a volo d’angelo secoli di storia e di storie. In una raffinata diegesi che attraversa secoli e millenni di valori identitari. Citando l’amico Massimo Montella, che della Vetusta ci regalò la guida più esaustiva e affettuosa. 

INVIATO CITTADINO Con Massimo Montella scompare uno dei perugini più amanti della cultura... i ricordi del liceo

Tra i personaggi, i luoghi, le emergenze storico antiquarie richiamati alla memoria degli astanti, Mimmo ricorda Carlo Spiridione Mariotti e i suoi 70 taccuini, densi di immagini di vita perugina, la marchesa Marianna Florenzi, le necropoli etrusche dei Volumni e dei Cutu, Peppino Vitalesta (che creò il bar degli sportivi), Rodolfo Valentino, convittore all’Onaosi, i Buitoni (donna Alba e gli Amici della Musica), gli Spagnoli (il genio creativo di Luisa). Tasselli di una grande tarsia entrati nei libri di storia, ma personaggi ancora vivi nei ricordi di molti.

Poche parole per illustrare i disegni e le incisioni di Serena, che racconta angoli meno noti di Perugia, intrisi di acceso lirismo. Col fiore all’occhiello della presenza nei libri di Spinelli… e ancor oggi anima grafica delle pubblicazioni degli autori contemporanei in lingua perugina. Per non parlare della grande maestria nel ritratto, realizzato con tecniche che vanno dall’olio all’acquerello. 

Il principe dei giornalisti effigiato dalla regina delle ritrattiste. Gino Goti e Serena Cavallini in sinergia per un’opera di singolare appeal

Cenni sulle incisioni, acquetinte, xilografie di Mariaelisa, complice illustratrice dei libri di Vico, al secolo Lodovico Scaramucci. Immagini che raccontano una Perugia d’antan con quel color tabacco da vecchia cartolina (dice: “Prendevo spunto dalle cartoline di cui mio marito era appassionato collezionista”). 

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E poi le fotografie di Marco e il progetto “Spazi sensibili” giunto ormai al terzo e ultimo step. Lampi di bellezza e di creatività. Mai disgiunti da un senso di fiera appartenenza. 

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In brochure una nota di Alessandra Orsi sulla casa colonica. Una testimonianza di Serena Cavallini con adeguate osservazioni su una Perugia ricca di “una storia stratificata che continua a crescere su se stessa”. E la nota di Mimmo Coletti che ci racconta “la poesia dei secoli, lirica sommessa del presente, specchio dell’anima di ognuno di noi…”.

Un modo per tracciare un grande affresco in cui ieri, oggi e domani si riconducono ad unità. Sotto il segno di saperi che attingono alla tecnica, ma sono saturi di amore identitario. Aperta dal 23 aprile fino al 7 maggio.

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