PERUGINERIE Una mostra ci fa (ri)scoprire la fabbrica di ceramiche a Monteluce
Un’esposizione troppo breve, ma preziosa
Una mostra di forte caratura storico-artistico-identitaria ci fa (ri)scoprire la fabbrica di ceramiche a Monteluce. Un’esposizione troppo breve per consentire ai perugini di visitarla. Ma il livello scientifico, estetico e documentario è alto.
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Il coro delle monache della chiesa parrocchiale, coi recuperati affreschi medievali, fa da sfondo a un’esposizione che documenta in modo impeccabile un’attività decennale (1921-1931) dell’arte ceramica in quel di Monteluce.
Tornano a splendere dopo due anni di lavoro gli affreschi ddella chiesa di Monteluce
Lo attesta un libro-catalogo a cura di Fedora Boco che si è spesa in una ricerca di rango [recensione in un prossimo servizio], sia sul piano storico che su quello artistico-iconografico. Vari i prestatori, da individuare nella cerchia dei collezionisti, ma anche dei residenti storici di Monteluce.
(foto esclusive Sandro Allegrini)
I pezzi non hanno una facies omogenea. Rispondendo spesso alle richieste di una committenza variegata. Abbondano di certo i Grifi conditi in tutte le salse. Così come le imitazioni dall’antico, con incursioni nel contemporaneo.
La presentazione del volume è avvenuta nel coro delle Monache, alla presenza di un folto pubblico. Relatori Fedora Boco e Massimo Duranti, presidente dell’Associazione Bosco Sacro di Monteluce.
In mattinata anche il cardinale Bassetti, dopo la celebrazione eucaristica delle 11:00, davanti alla Cappella Salus Infirmorum, ha voluto essere presente, accompagnato dal curatore Massimo Duranti (foto).