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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Perugia in lutto, è morto Ledo Lazzerini: il ricordo dell'Inviato Cittadino

Ci ha lasciati a un secolo di vita Ledo Lazzerini, figura di riferimento del milieu musicale perugino e non solo

Ci ha lasciati a un secolo di vita Ledo Lazzerini, figura di riferimento del milieu musicale perugino e non solo. Nel novembre scorso ne avevamo tracciato un affettuoso profilo nel porgergli un sentito augurio in occasione del suo centesimo compleanno. 

Cento anni in musica e per la musica: auguri Ledo Lazzerini, fondò la Perugia big band

Si può dire che non c’è perugino che frequentasse il negozio Ceccherini di piazza della Repubblica senza averlo conosciuto e apprezzato. Per le sue doti di calda umanità, che si sommavano a quelle di affidabile consulente in materia musicale. Si trattasse di acquistare uno strumento, specialmente a fiato, o uno spartito o un disco.

Ledo era arrivato alla direzione di quel negozio attraverso un percorso di attiva pratica musicale. E, tanto per ricordare un fatto ben noto, era stato fra i fondatori della Perugia Big Band, compagine che animava nel ruolo di sax tenore.

Noi ragazzi nutrivamo per la sua persona un’ammirazione e una stima incondizionate. Insieme al rispetto per l’uomo e il musicista.

Ledo scherzava con tutti, colpiva con battute fulminanti, da toscanaccio, pungenti, mai cattive. Celebri i suoi giochi di parole, gli scherzi che faceva ai rappresentanti di commercio che volevano rifilargli articoli invendibili. Una volta, per acquistare 45 giri di Claudio Villa (che ormai non andava più) fece accennare all’aspirante venditore “Binario… triste e solitario”. Poi ne prese cinque copie. Mostrava con orgoglio qualche foto che lo ritraeva accanto a personaggi dell’ambiente musicale nazionale. Memorabile quella in cui toccava le terga di una giovanissima Mina, all’epoca Baby Gate.

Era facile entrare in confidenza con Ledo: accadde anche a me. Eppure, malgrado me lo avesse concesso più d’una volta, non sono mai riuscito a dargli del tu. Come non mi riusciva col grande notaio e musicologo Oreste Trotta che pure ho frequentato per anni, in regime di confidenza. Dentro quel negozio, che era ormai diventata casa nostra.

Oggi, caro Ledo, mi permetto di salutarti col TU. Me lo consentono la nostalgia, la condivisione dell’avventura esistenziale, l’amara consapevolezza di aver perso un amico. Sono sicuro che, ancora una volta, me lo permetteresti. Per dirti un ciao sentito. Un arrivederci. Forse.

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