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Morti sul lavoro, la denuncia della Cgil Perugia: "Tendenza allarmante, è una strage"

Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia: "È fondamentale risvegliare le coscienze e mettere in moto azioni concrete e immediate per garantire salute e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro"

“Ci è giunta purtroppo la notizia dell'ennesima tragedia sul lavoro, non ce l’ha fatta l'operaio di 60 anni caduto da sette metri di altezza mentre lavorava sul tetto di un capannone a Taverne di Corciano. Le gravi ferite e contusioni riportate ne hanno oggi causato il decesso. Ci stringiamo ai familiari, amici e compagni di lavoro. Non possiamo continuare a sopportare questo stillicidio quotidiano”.

Ad affermarlo, in una nota, è Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia. “Appena 10 giorni fa abbiamo visto morire un altro operaio di 65 anni schiacciato da lastre di vetro a San Giustino - ricorda Pampanelli - morti che si sommano alle altre di inizio anno e alle 19 del 2021 nella nostra provincia. E nei primi due mesi dell’anno l’Inail ha registrato un incremento spaventoso degli infortuni, di quasi il 20%. È evidente che questa tendenza allarmante va immediatamente fermata. Deve essere obiettivo di tutti, a partire dalle istituzioni, bloccare subito la strage”. 

Per richiamare l’attenzione su questa piaga il prossimo 6 maggio, a un anno dalla tragedia di Gubbio nella quale hanno perso la vita Elisabetta d’Innocenti e il giovanissimo Samuel Cuffaro, Cgil, Cisl e Uil saranno di nuovo in piazza nella città dei ceri. “È fondamentale risvegliare le coscienze e mettere in moto azioni concrete e immediate per garantire salute e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro”, conclude Pampanelli. 

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