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La leggenda e il mito di Agilla e Trasimeno, la descrizione del sipario del 1814

Il ritrovamento dello storico sipario del teatro comunale Morlacchi induce diversi lettori a chiedere lumi sul mito che rappresenta

Il ritrovamento dello storico sipario del teatro comunale Morlacchi induce diversi lettori a chiedere lumi sul mito che rappresenta. Eccoli accontentati! Intanto prendiamo in prestito il racconto della scena, così come riportata nel volume di Giovanna Chiuini “Teatri storici in Umbria”.

“Il pittore ha ideato nella sinistra di questo quadro il Lago con le sue isole e nella destra, fra una boscaglia, un magnifico tempio sacro a Venere. Al quale ascendono gli sposi, accompagnati da Tirreno, da ninfe e pastori”. Commento: “La scelta di una tematica legata al territorio perugino costituisce il primo, significativo indizio di un nuovo atteggiamento nei confronti dello spazio teatrale, inteso come luogo di riflessione sull’identità storica della città”.

Ricordiamo, incidentalmente, che alcuni sono verosimilmente portati a ricondurre ad Agilla il nome di Agello, frazione del Comune di Magione.

E veniamo al mito. Narra la leggenda che Agilla, la ninfa del lago, si fosse follemente innamorata del bellissimo principe Trasimeno, figlio del re etrusco Tirreno, che riuscì ad attirare con il suo canto suadente, proprio al centro del lago, nei pressi dell’Isola Polvese.

Qui sbocciò l’amore tra i due giovani che, con il consenso del re Tirreno, dapprima contrario alle nozze, si sposarono. Ma la loro felicità durò il limitato spazio di un giorno poiché Trasimeno decise, imprudentemente, di fare un bagno nel lago. Mentre Agilla lo ammirava dalla riva, il giovane, improvvisamente, finì sott’acqua senza riemergere.

La ninfa continuò a cercarlo incessantemente, giorno dopo giorno, esplorando anche ogni imbarcazione che attraversava le acque, fin quando, esausta, terminò i suoi giorni su una barca in mezzo al lago.

Da quel momento, nelle serate d'estate, quando la brezza lambisce e increspa le acque del lago, facendo ondeggiare le foglie degli alberi che lo circondano, sembra di sentire un lamento: è il canto della ninfa Agilla, alla perenne ricerca del suo bellissimo principe!

E quando il lago si agita e un’onda rischia di fare rovesciare le barche, lo scompiglio è opera della ninfa Agilla che crede di avere ritrovato il suo Trasimeno.

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