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INVIATO CITTADINO Moria di edicole in centro storico

In fase di smontaggio quella di via Pinella. L’acropoli è ormai ridotta all’ecce homo

Moria di edicole in città. In fase di smontaggio quella di via Pinella. L’acropoli è ormai ridotta all’ecce homo.

C’erano una volta Giordano & Co. Tante rivendite di giornali e periodici, anche stranieri. Le due di via Mazzini, quella di piazza Danti, e questa all’inizio di via Calderini, gestita da una persona gentile e competente.

Sono molte le ragioni che determinano la cancellazione delle edicole. Prima la desertificazione del centro storico, ossia la questione dei residenti che calano paurosamente.

Poi la concorrenza spietata del web, dove si trovano ormai notizie sempre fresche e a costo zero.

Guardate gli acquirenti della stampa quotidiana: difficile, se non rarissimo, intercettare clienti sotto i cinquant’anni. I giovani, e quelli di mezz’età informaticamente alfabetizzati, ormai si attaccano al telefonino ‘intelligente’ e finiscono con l’accontentarsi di un’informazione veloce, talvolta priva di approfondimenti. Tanto che la misurazione delle permanenze nella lettura sul telefonino si misura in decine di secondi, nemmeno in minuti.

Tutto questo comporta una crisi della carta, all’apparenza irreversibile.

Spiace comunque vedere che prosegue l’abbandono. Le due edicole di via Mazzini che si fronteggiavano, avendo comunque ciascuna i propri clienti, sono oggi due box espositivi la cui funzione è tuttora incerta, se si guarda oltre l’aspetto pubblicitario.

Ed è cominciato lo smontaggio di quella che guarda alla chiesa del Gesù. Un po’ di tristezza. Innegabile. E c’è chi la chiama modernità. Ci si chiede se sia giusto rinunciare all’informazione in nome di un presunto progresso. Meno male che Pasolini ha detto: “Sviluppo non significa progresso”. Ci aiuta a sentirci meno soli.

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