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La lavanda dei piedi, Bassetti alla Papa Bergoglio: "Migranti una risorsa, non un peso"

Una omelia incentrata in particolare su accoglienza, integrazioni, lavoro e giovani. I passaggi più importanti del messaggio ai fedeli del porporato

Emigrazione, accoglienza, integrazione, carcerati e lavoro. Il Cardinale Gualtiero Bassetti è ormai uno dei fedelissimi - anche in fatto di tematiche "social-politiche" da trattare nei grandi appuntamenti liturgici - a Papa Bergoglio. Le tematiche hanno rimbobato nell’omelia della Coena Domini del Giovedì Santo del 18 aprile, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia. 

Il cardinale ha raccontato ai fedeli la sua visita, compiuta al mattino del Giovedì Santo, alle detenute del carcere di Capanne con queste parole: «Ho lavato i piedi a tante sorelle carcerate, celebrando per loro la messa in carcere. E’ stato un momento commovente, esse stesse avevano preparato e ricamato l’asciugamano e tutto ciò che era necessario per la lavanda dei piedi, un po’ come è avvenuto questa sera nella nostra cattedrale con una persona buona, anziana che ha preparato anche lei l’asciugamano e tutto l’occorrente. Sono gesti piccoli, umili, ma che esprimono una grande delicatezza del cuore. Dalla carità nasce la carità e così pure stasera nella nostra cattedrale la lavanda dei piedi è particolarmente significativa, che vede protagonisti un gruppo di giovani delle Pastorali universitaria e giovanile per sottolineare l’evento avvenuto qualche settimana fa a Loreto, quello della firma del Papa dell’esortazione apostolica Christus vivit per il Sinodo dei giovani. E’ un documento che riguarda come la Chiesa e come la famiglia devono accogliere, integrare e accompagnare tutti i giovani e non solo quelli credenti».

Con i giovani ci sono alcuni lavoratori, per richiamare l’attenzione al mondo del lavoro particolarmente caro alla Chiesa "in un’epoca non facile per chi è in cerca di occupazione, e dei profughi anch’essi giovani. Questi, grazie a concrete opportunità di lavoro in campo agricolo offerte loro dalla società cooperativa “I Resilienti”, che collabora con la nostra Diocesi, sono un esempio di integrazione nella nostra comunità. Io benedico dal profondo del cuore tutte queste iniziative che nascono in ambiente ecclesiastico ma anche laico per favorire il lavoro di questi giovani".

Il Cardinale ha dedicato un ampio spazio dell'omelia ai migranti ribadendo un concento che, in Italia, spesso a creato forti polemiche politiche: "sono una risorsa". 

«I migranti – ha detto con voce sostenuta il porporato – non sono un problema, sono una risorsa. Quanti dei nostri giovani, anche dall’Umbria, devono emigrare perché da noi manca il lavoro e non avrebbero un’avvenire. Il fatto emigratorio è un’osmosi, è uno scambio che deve fare riflettere soprattutto noi cristiani anche negli aspetti negativi. Il problema non sono i migranti, il problema è che manca il lavoro e manca seriamente. Il problema è che tante famiglie, delle volte anche per motivi futili, si sfasciano. Il problema è che la gente si allontana dalla celebrazione eucaristica e non santifica più il giorno del Signore, che è il giorno del riposo e dell’uomo in cui tu poi compiere un servizio di carità nei confronti dei fratelli, ma soprattutto se sei cristiano mettendo al centro l’Eucaristia, la Parola di Dio e il servizio, che fanno di te un testimone e un apostolo del Signore».

Nel giorno in cui il Signore ha fatto il dono dell’Eucaristia ai fedeli per Bassetti quest’Eucaristia diventa "come un vulcano dentro di noi, una sorgente di fuoco che ci spinge ad amare gli altri. Signore insegnaci questa sera a comprendere il valore, il significato dell’Eucaristia e anche il valore e il significato del servizio e della testimonianza cristiana".

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