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INVIATO CITTADINO Al Manu la fruizione del Cippo perugino è assicurata anche a ciechi e ipovedenti

Soddisfazione della direttrice del Manu, Maria Angela Turchetti, che ha tenuto una splendida relazione di apertura

Al Manu la fruizione del Cippo perugino è assicurata anche a ciechi e ipovedenti.

Un gemello artificiale. Non solo la rinnovata installazione della pietra parlante, stele in travertino reperita a Perugia, sulla collina di San Marco, nel 1822.

La copia è stata realizzata con un software open source (ossia, liberamente utilizzabile) e una stampante 3D. Ecco cosa significa accessibilità: possibilità di vedere con la mano, percorrendo solchi perfettamente riprodotti grazie a procedimenti semplicemente inimmaginabili fino a qualche anno fa.

Il reperto bis è, ovviamente, tridimensionale. Parte da una serie di scatti ad alta definizione che inquadrano l’antico manufatto da diverse prospettive.

Il progetto installazione, della copia e delle iscrizioni, oltre che del dipinto di contestualizzazione alle spalle fa capo a VitArt, nelle persone di Paolo Ballerani e Federico Finocchi.

La giornata di cultura e socialità è stata completata dal concerto del “Trio Ars et Labor”, Pëtr Il’ič Čajkovskij, trio per pianoforte, violino e violoncello in la minore op. 50, con Sara Gianfriddo, Héloïse Piolat.

Soddisfazione della direttrice del Manu, Maria Angela Turchetti, che ha tenuto una splendida relazione di apertura. 

FOTO - Perugia, il Cippo e il gemello: le immagini

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