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IL PERSONAGGIO L'uomo che ha portato nel mondo le più belle cravatte di sempre

Si chiama Alvaro Azeglio Mancioli e oggi fa il pensionato in quel di Ponte San Giovanni

È un apecchiese (classe 1938) colui che ha portato nel mondo le più belle cravatte di sempre. Si chiama Alvaro Azeglio Mancioli e oggi fa il pensionato in quel di Ponte San Giovanni.

La sua storia odora di cultura e di glamour, di umbritudine e di outfit.

Era il 1986 quando, su impulso di un’amica, si butta nel settore. Digiuno di seta, ma non di classe. Dotato di senso estetico e intraprendenza, Alvaro fa il salto da manager a business man, senza soluzione di continuità. È competente in economia, conosce le lingue, sa relazionarsi con garbo ed eleganza. 

FOTO - Alvaro Azeglio Mancioli e le cravatte più belle di sempre

 

(gallery esclusiva Sandro Allegrini)

La sua storia è internazionale e inizia al “New York Pret”, la prima esperienza sul mercato americano, con un occhio di riguardo ai mercati emergenti del “Far East”. Gestisce la Alman (sintesi del suo nome e cognome: Alvaro Mancioli) con Laboratorio in Apecchio e sede sociale al Ponte.

In collaborazione con l'ICE nazionale opera due trasferte annuali sui mercati del Far East con il progetto “Moda Italia” per la presentazione delle collezioni spring/summer e autumn/winter.

Fa tappa a Tokyo, Osaka, Seul, Singapore, Hong kong e Tai Pei, mercati d’elezione col brand Alvaro.

Grande attenzione viene riservata al mercato londinese dove entra con le collezioni di cravatte nelle antiche sartorie e boutique di menswear in Bond Street, Savile Row Burlington Arcade, le strade dei mostri storici delle boutique e degli atelier londinesi.

Il mercato italiano è affrontato con il brand “Matchless”, mentre “Alvaro” è riservato all’estero.

La presenza dell’Alman sul mercato domestico aumenta in maniera considerevole con l’accordo di collaborazione stilato con una primaria azienda di bigiotteria italiana. Propone la collezione di cravatte e ascot con una linea di sciarpe e stole di cashemere made in Scozia, foulard, sciarpe di seta e anche articoli da regalo in pelle.

Nasce poi la linea “Clubs di Facoltà”. Alvaro ne parla col rettore Giuseppe Calzoni, già suo professore di Economia all’Università. Nascono le linee di felpe per ogni Facoltà con i rispettivi colori e simboli e anche le cravatte con il logo dell'Università per stimolare e promuovere una cultura college di appartenenza alla propria facoltà. Accessori anche per l’Università per Stranieri, il Comune di Perugia, la Regione, Confindustria, club e Associazioni, doni per turisti e partecipanti ai convegni.

Racconta Alvaro: “Producendo felpe con colori e simboli di ogni facoltà, volevo creare nel mondo universitario perugino uno forte spirito identitario e di appartenenza ai propri colori, innescando una sana emulazione tra gli studenti di facoltà diverse”.

Fin dal 1988, Alman è stata la pioniera in Italia anche nell’utilizzo di Internet per la promozione e vendita di cravatte e accessori nel mondo intero. Fu una vera rivoluzione perché i ritagli di seta della collezione, che prima si inviavano per posta, ora con un click raggiungevano in pochi minuti mercati lontanissimi e a costi irrisori.

Alvaro cessa l’attività alla fine del 2000. E inizia a dedicarsi a tempo pieno alla Pro Ponte (cofondata nel 1994), a Velimna (2002), al giornale “Pro Ponte” e all’associazione Filarmonica Giuseppe Verdi di Ponte San Giovanni, di cui è tuttora presidente.

Adesso scrive, segue presentazioni e concerti, partecipa alla vita socio-culturale e alle iniziative benefiche. Racconta, senza supponenza, la sua storia all’Inviato Cittadino. Con cui condivide la passione per la cultura, l’archeologia, il buon vivere. E, naturalmente, le cravatte.

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