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Winston Churchill bacchetta i maleducati con il telefono acceso a teatro

E' accaduto al Morlacchi con l'attore Giuseppe Battiston che risponde con una spiritosa improvvisazione ai maleducati con il cellulare acceso

Spettacolo di domenica pomeriggio (recensito su queste colonne). Al suono elevato e insistente di una musichetta da cellulare, l’attore, ironico, dice: “Cos’è, un telefilm? Ma andiamo avanti!”. E riprende.

Poi, in un altro paio di occasioni, si sente il segnale di un messaggio. E Battiston, signorilmente, glissa. Ma è mai possibile ignorare l’avviso, ripetuto per ben due volte? Prima dell’inizio dello spettacolo, una volta Bianca Maria Ragni fa le raccomandazioni: spegnere cellulari e smartphone, non scattare foto, non effettuare riprese. Poi l’addetta della Compagnia ripete. Ma la gente è maleducata e non ci sente. Deve esibire selfie e provare agli “invidiosi” che è stata a teatro.

Abbiamo visto di peggio al recente spettacolo “Lionardo” di Michele Placido. Parte del pubblico ha scattato foto, perfino col flash, a scena aperta. Non parliamo poi delle riprese, fatte da alcuni, col cellulare, per tutta la durata dello spettacolo.

Negli anni scorsi, abbiamo visto Toni Servillo con Mariangela D’Abbraccio interrompere lo spettacolo eduardiano e lanciare una reprimenda all’indirizzo dei villani. Oggi i comportamenti sono sensibilmente peggiorati.

La maleducazione non ha limiti. Andare al teatro non è obbligatorio. Se ci si va, occorre adeguare i comportamenti al luogo e alle circostanze.

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