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Madonna Alta & Friends: buona la prima. Esperienze di socialità nei quartieri della città di Perugia

Il progetto Perugia Open Distric mira a stimolare processi partecipativi della cittadinanza e interventi di rigenerazione urbana nel comune perugino, la prima iniziativa del cartellone estivo è stata molto partecipata

Per stimolare processi partecipativi della cittadinanza e interventi di rigenerazione urbana nel comune di Perugia, ha preso il via nel quartiere di Madonna Alta il progetto di Perugia Open Distric, ideato dall’assessorato comunale al marketing territoriale, sviluppo economico e partecipazione attiva. Madonna Alta & friends è stato il primo appuntamento del cartellone estivo di Perugia & friends, prima, positiva, esperienza che ha visto nel weekend dal primo al 3 luglio, l’iniziativa organizzata dal Comitato Largo Madonna Alta nel campo da basket del quartiere ha proposto musica, street food, giochi e laboratori per bambini e una tavola rotonda. 

Presenti anche il sindaco e il vicesindaco di Perugia, Andrea Romizi e Gianluca Tuteri, Gabriele Giottoli, assessore allo sviluppo economico e alla partecipazione attiva del Comune di Perugia, Laura Rondini, rappresentante del Comitato Largo Madonna Alta. Tra gli interventi del dibattito, coordinato dalla giornalista Cristiana Mapelli, anche quello della maestra Sabrina Pacioselli della scuola statale Santucci, in rappresentanza del dirigente scolastico del II Circolo di Perugia, il professor Jacopo Tofanetti. Nel portare i suoi saluti, il sindaco Romizi ha sottolineato come questa ’idea “preziosissima” di rivitalizzazione dei quartieri sta prendendo forma.

“La prima risorsa di una comunità – ha sottolineato Romizi – sono le persone, dobbiamo pensare a una formula nuova per assaporare il piacere di stare insieme”.

“L’idea di questa iniziativa – ha spiegato l’assessore Giottoli – è di far tornare le persone nelle piazze, nelle strade, farle uscire dalla paura di stare insieme che abbiamo avuto. La tematica è estremamente importante, c’è bisogno di contatto, lo abbiamo visto anche alle ultime elezioni, la partecipazione dei cittadini è sempre più scarsa e questo è un peccato. Queste feste fanno parte di un progetto, Perugia Open District, molto più ampio, feste organizzate con i cittadini e dai cittadini e a questo tengo molto: non sono calate dall’alto, noi diamo una mano per la logistica, i permessi, le strutture, ma l’evento parte dalle associazioni di quartiere”.

Un modo per favorire la socialità e, quindi, il benessere delle persone. “In questi eventi – ha spiegato Tuteri, anche assessore con delega al benessere – il benessere dei cittadini è un elemento importante. La scienza ci aiuta a capire i bisogni della gente, noi abbiamo dei gratificanti naturali qui riuniti: stare insieme agli altri, mangiare, dissetarsi, accudire. Tutto questo ci aiuta ad addolcire le amarezze della vita quotidiana perciò che vogliamo che la gente si riappropri di questi momenti vissuti in comunità. Questi spazi prima erano frequentati? Si. Ma la gente si saluta? Non tanto. Invece, noi vorremmo risuscitare quella solidarietà e quello stare insieme che appartenevano ai quartieri fino a qualche decennio fa”.

“Siamo un comitato giovane – ha spiegato Rondini –, nato in piena pandemia con l’obiettivo di riqualificare il territorio. Abbiamo organizzato una prima raccolta fondi nel 2021 che ci ha permesso di realizzare un parco giochi a disposizione del quartiere. Quest’anno ci siamo messi in moto con altre attività ed è caduta a fagiolo la chiamata dell’assessore Giottoli, in questo evento il nostro ruolo è stato fare da collante tra l’amministrazione comunale e il quartiere per portare idee che riempissero questo programma. L’evento è tutto fatto da persone e attività commerciali del quartiere, tutto è diventato realtà in pochissimi giorni con un grande riscontro da parte dei cittadini”.

Tra le iniziative del Comitato, è attiva una seconda raccolta fondi, con la scuola Santucci, per la riqualificazione dell’area verde antistante l’istituto. La maestra Pacioselli ha ricordato come quello di Madonna Alta sia un territorio molto vivo, in cui c’è fluidità, attenzione e accoglienza delle idee e come i bambini siano i primi osservatori del contesto, consapevoli di ciò che li circonda.

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