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Giovedì, 25 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Perugia in lutto: ci ha lasciati Mario Roncetti, intellettuale lucido e generoso

Già prefetto dell’Augusta e Presidente della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria: il ricordo

Ci ha lasciati Mario Roncetti, intellettuale lucido e generoso. Già Presidente della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria e prefetto della Biblioteca Augusta. Ho scritto non a caso “prefetto” perché così ero solito chiamarlo, alla maniera del Direttore della Biblioteca Vaticana. Quando mi affidava, con la cura con cui si maneggia un neonato, i manoscritti del Fondo Antico Prospero Podiani in Sala Conestabile.

Eravamo poi diventati amici, anche perché, oltre che da stima reciproca, eravamo entrambi legati dalla appartenenza all’Elce e alla comunità parrocchiale di San Donato.

Parlavamo spesso di Perugia, argomento in cui Mario era insuperabile. Fu lui a chiarire, una volta per tutte, l’identità dei Santi sulla lunetta del Portale del Maitani in Palazzo dei Priori. Conservo gran parte dei suoi studi. O in forma di estratti (specie quelli pubblicati nel Bollettino della Deputazione), o le pubblicazioni. Ne trovo di continuo: sulle Corporazioni e i loro stemmi, sulla Fiera dei Morti, sul patrimonio librario dell’Augusta. Studi spesso di altissimo livello e riservati agli iniziati, come “Edizioni perugine del secolo XVII. Libri e opuscoli” sulle Seicentine possedute dall’Augusta, presentato in Sala Binni appena inaugurata (la foto in pagina si riferisce a quell’evento) [Le Seicentine dell'Augusta in un libro di alta cultura di Mario Roncetti (perugiatoday.it)].

Aveva dedicato parecchie energie anche alla storia della famiglia e degli affetti più cari. Ricordo un volumetto, distribuito tra amici e allievi, riservato al fratello insegnante e alla sua biografia morale e materiale.

Al padre Augusto aveva dedicato “Da Spoleto a Pechino. Diario del viaggio e della permanenza in Cina di un giovane carabiniere umbro (1912-1915)” e poi “Passione per il volo. Come divenni pilota aviatore militare (1917-1919)”. In linea di continuità, anche cronologica, coi volumi precedenti, aveva pubblicato “Un amore del primo dopoguerra. Lettere e cartoline scritte da mio padre a mia madre (1920-1923)”. Uno spaccato di amore e dedizione: la storia del fidanzamento dei genitori Augusto e Gina, punteggiata da missive e cartoline [Oltre cento lettere, cartoline e telegrammi ricostruiscono in un libro "Un amore del primo dopoguerra" (perugiatoday.it)].

Mario era generoso. Ripubblicò a proprie spese, convintamente assecondato dalla moglie Anna, un libro prezioso e ormai introvabile: la “Descrizione topologico-istorica della città di Perugia” di Serafino Siepi [Per gli amanti della peruginità: raro libro '800 torna in stampa, descritti tutti i monumenti e l'arte dei 5 rioni (perugiatoday.it)], destinandone i proventi alla Deputazione.

Disponeva di una biblioteca vastissima, rigorosamente indicizzata, tanto che gli bastava digitare autore o titolo per trovarne la collocazione all’interno del suo vasto appartamento.

Mario era generoso. Ogni volta che avevo un dubbio, ricorrevo a lui. Anche di recente, riguardo a un’incertezza su un’epigrafe latina, l’ho chiamato. Al momento l’ho sentito un po’ sbrigativo e ho attribuito la fretta ai suoi numerosi acciacchi. Mi ha richiamato poco dopo, fornendomi l’indicazione che mi serviva. Ricordo la gioia quando scendeva al mio studio per donarmi una sua pubblicazione.

Lo ricordo in tante occasioni culturali, come i tanti incontri della Postierla di Lavinia Castellani. Veniva volentieri agli appuntamenti dell’Accademia del Dónca, sempre disponibile e aperto.

Anche quando, un paio di anni fa, mi consegnò il testimone di un libro che doveva raccontare la storia di un secolo di automobili a Perugia. Doveva farlo lui, grande amico della famiglia De Poi, ma mi chiese di provvedere. “Sei più adatto”, mi disse. Ma non mi fece mancare consigli.

Con Francesco De Poi e altri ragazzini della sua età, aveva realizzato un film d’avventura in super 8. Me lo mostrò lo scrittore Franco Monacchia. Mi raccontò che avevano discusso su come scrivere regia. Mario ci aveva voluto l’accento (“regìa”), per timore di equivocare con “regia”, nel senso di regale.

Un’avventura editoriale in cui mi cercò fu anche il libro realizzato per il cinquantesimo della parrocchia dell’Elce, col mitico monsignor Nazareno Bartocci. Lo aiutai con gioia.

Queste e altre cose mi vengono in mente ripensando a Mario. Uomo perbene, religiosissimo. Lo vedo nel posto che si merita. Insieme agli spiriti eletti, ai benefattori, ai geni dell’umanità.

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