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Giornalismo in lutto, è morto il pioniere e fondatore di Teleperugia e Teleumbria

Giammario Gubbiotti si è spento a Pieve di Campo a 84 anni. Il ricordo di Paola Gualfetti

Addio al pioniere delle tv private dell'Umbria. Giammario Gubbiotti si è spento a 84 anni a Pieve di Campo. Fondò Teleumbria, Telelibera, Teleperugia. I funerali si terranno oggi pomeriggio a Ponte San Giovanni, alle 14.30. Ecco il ricordo di Paola Gualfetti, già direttore responsabile di Telelibera. 

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Gianmario Gubbiotti ci ha lasciato. È stato il pioniere delle televisioni private in Umbria. Se n’è andato in modo silenzioso, quasi appartato, dopo che per quasi 40 anni ha creato una rivoluzione dell’etere. Pioniere delle tv private: aveva fondato prima Teleumbria insieme con Pistellini cui seguì, dopo la scissione, Telelibera, prima ancora dell’esistenza di Umbria Tv e Tef. Erano gli anni settanta. Poi, dopo aver dovuto cedere il canale alla tv di Fornari, con un mozzicone di etere che solo lui sapeva riconoscere, fondò Teleperugia. Ma non vanno trascurate le collaborazioni con Teleacquesio, orvietana, con Teleambiente, romana, e tutte le corrispondenze che dagli studi di Porta Sole si avviavano via cavo con altre emittenti locali. L’ho accompagnato in questo lungo viaggio come direttore responsabile, percorrendo strade difficili ed estenuanti, ma a lui non si resisteva. La sua fede nel giornalismo libero era incrollabile come la sua tenacia.

Fiutava il cielo che gli appariva percorso da tante linee rette cui affidare i messaggi di un giornalismo televisivo puro che in Umbria, da Perugia, porta il suo nome. Nessuno potrà metterlo in dubbio. Da via Baldo, dove nei primi anni settanta l’ho conosciuto in qualità di direttore della Cassa Mutua Artigiani, percorrendo le vie del centro e il Corso, allora propulsori di vita in ogni ambito, incontrava e chiedeva sponsor e idee, anche se di quest’ultime ne aveva ingombra la testa. Sono stata, dal 27 marzo 1977, accanto a lui per ventisette anni di telegiornale che, a fronte di costi anche economici, vengono ricordati, oggi, dietro allo schermo del tempo trascorso, come modelli di comunicazione libera, alla mano, parlata in modo chiaro. Telelibera, appunto. E per tutto un episodio: scrutando e fiutando il cielo da padrone, come solo lui ha saputo inventare, si impossessò di un canale minore, “proibito”, perchè, a suo dire, era congelato per qualcun’altro molto in alto. Ma lui sul Martano quell’antennone lo posizionò. Giunse la notifica del sequestro della Polizia Postale: eravamo sul posto, con un vento fortissimo, e, vicino all’antenna, mi pregò di legarmi con una corda al traliccio in segno di resistenza. E lui mi avrebbe ripreso. Ci provai ma, alla comparsa di una jeep da cui scendevano tre giovanotti come energumeni, mi sciolsi subito pregandolo di prendere lui il mio posto e a filmarlo sarei stata io. Lo fece.

Questo era Gubbiotti, un cronista, un opinionista, un grande tecnico, ma soprattutto un uomo appassionato, coraggioso, intelligente, libero che, della sua passione, fece virtù. Ora, nelle vie del cielo a lui tanto care, andrà tracciando segni con i fotogrammi del valore più grande che ha interpretato: la libertà. Ciao, Gianmario, uomo anche indubitabilmente bello.

 

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