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Perugia in lutto per la morte di Fabrizio Leonelli, il ricordo del figlio Giacomo: "Addio papà, addio spirito libero..."

Tutta Perugia è in lutto per la morte di Fabrizio Leonelli, avvocato civilista molto conosciuto e apprezzato in città. Pubblichiamo integralmente il ricordo del figlio, il consigliere regionale Giacomo Leonelli

Tutta Perugia è in lutto per la morte di Fabrizio Leonelli, avvocato civilista molto conosciuto e apprezzato in città. Pubblichiamo integralmente il ricordo del figlio, il consigliere regionale Giacomo Leonelli, scritto su Facebook. 

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Voglio ringraziarvi di cuore per i tanti messaggi, telefonate, e pensieri che avete scritto su papà. Non immaginate quanto possano dare forza alla nostra famiglia in queste ore. 
È una goccia nel mare delle nostre lacrime, ma voglio dire a chi gli ha voluto bene che se n'è andato senza accorgersene, nel sonno, probabilmente guardandosi una partita e dopo aver letto uno dei suoi oltre 10 mila libri lasciato lì, sul gazebo, in giardino, accanto a occhiali e sigarette.
Non voglio parlarvi bene di papà, sarei di parte; ma lo hanno fatto molti di voi scrivendo qualcosa su di lui, anche utilizzando questo "strumento", che lui si e no sapeva cosa fosse.

Papà era un avvocato non avvocatesco; era un irascibile con un cuore immenso; era un laico fervente, generoso come pochi verso quella chiesa che stava dalla parte dei deboli; era un grande esperto di marchi e brevetti, ma nulla confronto di quanto lo fosse di musica, arte e letteratura. 
Ma papà soprattutto era uno spirito libero. Faceva della necessità di autodeterminarsi in tutto e per tutto non una scelta di vita, ma una linea retta imprescindibile e a resistente a volte anche al più pacifico buonsenso.

Quando se n'è andato il mio primo pensiero è stato per Ettore: "nonno Fabriziolo" come aveva imparato a chiamarlo, quello "con la barba". Ho pensato che il destino gli aveva sottratto la possibilità di crescere con un nonno che davvero amava i bambini come pochi altri e che gli avrebbe spiegato il mondo e raccontato la vita forse come nessuno. Ma poi ci ho pensato un attimo; perché forse non era un caso che non avesse fatto assolutamente nulla per programmare la sua vecchiaia in serenità, comprese quelle cose che ognuno di noi con un minimo di razionalità fa e farebbe, resistendo in questi anni, ovviamente, a ogni nostra sollecitazione in questo senso. 
Perché in fondo penso che papà, intimamente o nel suo inconscio, non fosse disposto a convivere con la sua vecchiaia, con i più o meno ordinari problemi, acciacchi e vicissitudini della vita che inevitabilmente ingrigisce. 
Lui, che concepiva la sua debordante libertà innanzitutto come spasmodica e irrequieta ricerca dell'essere l'ultimo dei problemi per tutti coloro che gli stavano intorno. 
E con uno dei tanti colpi di teatro che lo hanno sempre contraddistinto se n'è andato un attimo prima, facendo una beffa alla sua vecchiaia, e lasciandola lì, ad attenderlo all'ingresso, con un pugno di mosche.

Addio papà. Tutto questo a Ettore glielo racconterò. Vedrai che capirà. 
Addio spirito libero ..

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