Perugia piange Francesco Innamorati, avvocato e partigiano
Se ne va un pezzo di storia partigiana, perugina e non solo
Scompare l’avvocato Francesco Innamorati. Se ne va un pezzo di storia partigiana: perugina e non solo. Aveva superato i 95 anni, quercia robusta e sicura.Nipote, per parte di madre, di Mario Guardabassi, Francesco fu un personaggio in cui amor patrio, sacrificio e anelito di libertà si riconducevano felicemente a unità. Un giovane che, a soli 18 anni, non arretrava davanti al pericolo e rigorosamente di parte. Partigiano nel senso più autentico, come ha dimostrato con azioni legate alla Resistenza, armi in pugno. Da Preggio a Pietralunga (“Brigata San Faustino”), all’Emilia Romagna.
Aveva imbracciato il mitra senza esitazione, anche se, interrogato sul passato di persuaso resistente, dimostrava un’iniziale ritrosia, per modestia e discrezione. Poi era un fiume in piena, specie se si trattava di rispondere ai giovani. Anche in omaggio al ruolo ricoperto, è stato presidente dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani), carica che ha rivestito con orgoglio e dignità.Era entrato, giovanissimo, nel primo consiglio comunale perugino del dopoguerra.
In occasione di ricorrenze storiche, lo cercavano per testimoniare la fede di una vita. E Francesco non si sottraeva alle richieste. Negli ultimi anni, Francesco dovette sopportare il dolore più grande e innaturale: quello di vedere la morte dell’adorata figlia Serena. Era proprio Serena che, con cautela e discrezione, sorvegliava la vita del padre, senza troppo darlo a vedere, data la suscettibilità e il desiderio di autonomia che lo ha sempre caratterizzato. Ora, senza Francesco Innamorati, siamo tutti più poveri. Ma l’esempio resterà.