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Trovato avvelenato, lupo salvato dalla morte: ora è libero

Il lupo, chiamato M2 dai veterinari di WildUmbria, è stato dotato di un radiocollare satellitare e rilasciato, con l’aiuto della Protezione Civile, nel suo ambiente naturale

WildUmbria e l'ambulatorio veterinario San Rocco hanno salvato la vita di un giovane esemplare maschio di lupo appenninico. L'animale è stato trovato avvelenato e a un passo dalla morte nelle campagne di Nocera Umbra il 9 febbraio.

"Dopo essere stato recuperato e tenuto sotto stretta osservazione nella clinica veterinaria dal dottor Bianchini e dalla sua equipe, il lupo (Canis lupus italicus, NdR), grazie al prezioso contributo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e della Regione Umbria, è stato dotato di un radiocollare satellitare e rilasciato, con l’aiuto della Protezione Civile, nel suo ambiente naturale. Attraverso i dati raccolti dal radiocollare gli zoologi ed i veterinari di WildUmbria potranno monitorare gli spostamenti dell’animale non solo per accertarne lo stato di salute ma anche per fini di ricerca scientifica", spiega una nota di WildUmbria. 

E ancora: "A M2, così abbiamo rinominato il lupo, a seguito della precedente esperienza con il lupo M1 anch’esso recuperato e dotato di radiocollare satellitare da WildUmbria, auguriamo di poter vivere il resto della sua vita in tranquillità e lontano dalle attenzioni di certe persone". 

Umbria, lupo salvato da un boccone avvelenato: le immagini

Come spiegano i veterinari di WildUmbria "queste azioni si sono rese necessarie al seguito di sempre più incresciosi tentativi di bracconaggio ai danni della fauna selvatica protetta che, da troppi nella nostra Regione, viene considerata come un nemico da combattere e non come una risorsa da tutelare ed ammirare. Dal 2017, contestualmente alla sensibilizzazione, WildUmbria si prodiga 24/24h, tutti i giorni dell’anno nel recupero, nella riabilitazione e nel rilascio degli animali selvatici in difficoltà, avendo in gestione il Servizio di Recupero della Fauna Selvatica e il Centro di Recupero Animali Selvatici (CRAS) della Regione Umbria". E ancora: "Capita nella nostra regione di dover porre rimedio ad atti di bracconaggio molto più spesso di quanto non si creda; cominciando dai rapaci vittime d’arma da fuoco, che costituiscono una percentuale purtroppo abbastanza di rilievo fra gli animali ospitati al CRAS, ma anche di eventi sporadici come l’avvelenamento del lupo in questione oppure la volpe recuperata (e successivamente rilasciata) con una zampa intrappolata in una tagliola. È inutile sottolineare come queste pratiche siano non solo barbare ma anche e soprattutto pericolose in quanto non permettono di agire specificatamente sulle specie per le quali vengono impiegate, mettendo a rischio non solo gli altri animali selvatici ma anche quelli domestici e, in drammatiche circostanze, l’uomo".

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