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INVIATO CITTADINO Quando dissi di no a Giorgio Armani

Microstorie perugine, in lotta... fra fashion e sentimenti

Quando dissi di no a Giorgio Armani. Microstorie perugine, fra fashion e sentimenti.

Ci racconta Ivana Liotti Mascelloni: “Ero poco più che ventenne, uscita dagli studi in Accademia”.

Spiega: “Per racimolare qualche soldo, collaboravo col Lanificio di Ponte Felcino di Guelpa. Mi occupavo di questioni estetiche, come scelta dei colori e spunti di fashion”.

Cosa accadde?

“Un giorno mi si avvicinò un signore, chiedendomi se fossi interessata a recarmi a Milano per collaborare con una grossa casa di Moda”.

Cosa rispondesti?

“Risposi che mi ero appena fidanzata (con quello che poi sarebbe divenuto mio marito) e che per questo non desideravo allontanarmi dalla mia Perugia”.

Quel signore come ci rimase?

“Come ci rimasi io!”.

Cosa intendi dire?

“Risposi: potrei spostarmi a Milano solo per collaborare col più grande stilista di tutti i tempi. Ossia, a mio parere, Giorgio Armani”.

E allora?

“Il signore che stava lì accanto mi tese la mano dicendo ‘Piacere, Giorgio Armani’. Rimasi di stucco”.

Come andò a finire?

“Andò a finire che, tra lavoro e affetti, vinse l’amore. E non me ne sono mai pentita”.

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