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INVIATO CITTADINO Liceo Mariotti, la protesta di un'alunna

Un’alunna del liceo Ginnasio musicale Mariotti scrive all’Inviato Cittadino

Un’alunna del liceo Ginnasio musicale Mariotti scrive all’Inviato Cittadino. Si tratta di una ragazza in gamba che chiede aiuto, pregando di mantenere l’anonimato.

Numerose le lamentele circa una situazione logisticamente poco sostenibile. Scrive: “Qui stiamo senza finestre e lì dove ci sono l’hanno murate con delle ‘aste’ giganti di legno”.

Aggiunge: “I termosifoni sono spenti e si muore di freddo. Stiamo tutti con i giacconi, non riusciamo a scrivere con la penna perché non si tiene sulle mani infreddolite”.

Altra lamentela riguarda l’organizzazione per quanto attiene alla ‘parte’ musicale. Scrive la studentessa: “A differenza degli altri licei, che usufruiscono di una sala pranzo per la sosta pomeridiana (in cui si fa lezione di strumento), è certo, a quanto ci risulta finora, che ci lasceranno fuori tutto l’inverno a morire dal freddo”.

Il problema è che, scrive testualmente: “Le lezioni possono iniziare alle 13:30 come alle 17:30. Durante tutto quel tempo dove stiamo? Sotto la pioggia?”.

Chi di dovere è tenuto a creare le migliori condizioni per un proficuo apprendimento legato a una condizione di benessere. Ricordate lo slogan di qualche anno fa “Stare bene a scuola”? Altrimenti, se si sta male, che scuola è?

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