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Perugini e peruginità, un grande libro racconta il grande sarto Augusto Lemmi: "Artigiano della moda"

Di Lemmi, l’autore ripercorre i difficili esordi fino ai successi e alla clientela internazionale (Aznavour, Vialli, clienti Statunitensi e nella City di Londra)

Un grande libro racconta il grande sarto perugino Augusto Lemmi. S’intitola “Augusto Lemmi. Un artigiano della moda” e ne è autore Rino Fruttini che del personaggio fu amico e cliente. Fruttini non è nuovo al disegno del grande affresco storico della città del Grifo: sue opere di vaglia sono “La saga del Burchia” (2015), l’autobiografia “Quasi come Forrest Gump” e “Lamberto, ragazzo Perugino del ’99”, tutti accomunati da ascendenti e parentele con personaggi che hanno fatto la storia della città d’Euliste. Il suo ultimo lavoro “Caro Vittorio ti scrivo” (con lettere al giornalista Vittorio Feltri), fresco di stampa, ha già vinto un paio di premi.Il racconto della vita di Lemmi deriva da una antica conoscenza personale e da una serie di interviste che si sono dipanate nel corrente anno.

Di Lemmi, l’autore ripercorre i difficili esordi fino ai successi e alla clientela internazionale (Aznavour, Vialli, clienti Statunitensi e nella City di Londra). Ma soprattutto il libro è una felice occasione per declinare la storia del costume perugino, l’evoluzione della moda attraverso le epoche, enunciando, fra l’altro, il decalogo dell’eleganza, una rassegna imprescindibile di regole di stile e di vita sociale.

Come è solito fare, Fruttini riporta in volume, con vignette e salaci commenti, le posizioni di pubblicazioni assai seguite, come “Lo Scorzone”, il “C’Impanzi?”, “La Tramontana” e La Favilla”. Numerosi i ritratti di personaggi, nobili o parvenu, dai quali balza evidente un quadro pepato e godibile. Figure di ogni tipo, più o meno note e di ogni orientamento politico. Fino a descrivere l’Atelier dove s’incontravano i perugini che tenevano all’eleganza, per discutere dell’universo mondo. Il libro verrà presentato a breve al Salone d’Apollo del Palazzo Della Penna. 

Avremo dunque occasione di farne la cronaca. Quello che all’Inviato Cittadino (figlio di sarto e conoscitore dell’ambiente) preme osservare con rammarico è la sfortunata circostanza per cui il sòr Augusto è venuto a mancare prima di poter vedere la conclusione dell’opera: un libro che ne celebra degnamente le opere e i giorni.
 

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