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LETTI PER VOI. Da ‘finestre’ a ‘navicella’… passando per ‘turisti’. Il Viaggio italiano di Claudio Ricci

LETTI PER VOI. Da ‘finestre’ a ‘navicella’… passando per ‘turisti’. Il Viaggio italiano di Claudio Ricci.

S’intitola “Finestre sulla bellezza. Viaggio e accoglienza turistica nel paesaggio italiano” (pagine 190, Morlacchi editore, euro 10) l’ultimo libro di Ricci, già sindaco di Assisi per due mandati. Oltre che esperto in valorizzazione turistico-culturale del territorio. Con un trascorso di Presidente dei Beni italiani Patrimonio Mondiale, delegato ANCI sul turismo… e tanto altro.

In meno di duecento pagine, lo snello baedeker declina la metafora del viaggio attraverso cento schede di incontri inaspettati, da generare meraviglia.

Le schede sono legate da parole guida, un manuale sempre pronto, un efficace enkirìdion, come si chiamava il Manuale di Epitteto.

Il libro costituisce anche un repertorio di informazioni, riflessioni anche argute, in linea col carattere riservato, ma sornione dell’autore.

Il preludio artistico del libretto è costituito da un origami dell’amica sud coreana Kim Hee Jin, opera di purissima e geometrica bellezza, fotografata da Stefano Ricci.

Claudio Ricci presenta il viaggio come “desiderio di cambiare prospettiva e vedere, anche noi stessi, da un’angolatura differente”. Aggiungendo che “Il percorso non è facile e, andando avanti, bisogna diventare più leggeri, ‘sottili’. Occorre togliere tutto ciò che non serve e ci pesa”. Perché “Andare a piedi rallenta il tempo, allarga lo sguardo, aumenta la capacità di percepire suoni e profumi”.

Così il cammino, fin dall’antico, è un pellegrinaggio che ha come meta “luoghi dell’anima, oltre cui c’era solo la gloria divina”. E la meta? “Esiste, ma non sempre conta raggiungerla. Basta sognarla”.

E poi tante avvertenze come quella secondo la quale “occorre declinare i rumori in suoni”.

Riferimenti all’attualità: “La navigazione dei pesci [noi stessi], nel mare di internet è ormai molto difficile. Il problema sono le tante informazioni che, alla fine, equivalgono a nessuna informazione”.

Bella la notazione sul curriculum: “Scrivere il proprio curriculum non è facile. Vorrei quasi dire che bisogna farlo allo specchio. Non dobbiamo mai scrivere ciò che piace a noi. Ma quello che, di noi, può piacere agli altri. Tenendo conto che gli altri sono tutti diversi”.

Insomma: scopro un Claudio in grado di dispensare perle di saggezza. Credo che basterebbe leggerne, e meditarne, una al giorno.

Segue la sezione “Il viaggio continua” in cui s’intercetta, fra l’altro, un’interessante piccola monografia sulla mitica Isola Polvese.

Chiude il libro una Gallery chiamata “Itinerario per immagini” di foto simboliche per viaggiatori. Sono 17 scatti: dagli orologi liquidi di Dalì, l’emissione filatelica su Pellegrino Artusi, Goethe del “Viaggio in Italia”, il Teatro della Concordia di Monte Castello Vibio, il Rosone della Basilica di San Francesco d’Assisi, Patrimoni Unesco dal 2000.

Insomma: un piccolo-grande libro che sarebbe disdicevole non avere.

01 Copertina Ricci (tagliata con aggiunta)-2

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