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Leucemie, l’appello dei medici: "Serve subito un acceleratore lineare per i trapianti di midollo"

Chianelli: "La vita non ha prezzo. Pronti a scendere in piazza con malati e familiari". La professoressa Mecucci: "Abbiamo una lista di attesa di pazienti che rischiano di morire se non verranno sottoposti a trapianto"

“Acquistare immediatamente un nuovo acceleratore lineare per la Radioterapia”. I primari delle Strutture complesse di Ematologia e trapianto di midollo osseo, Cristina Mecucci, di Radioterapia oncologica, Cynthia Aristei, e di Oncoematologia pediatrica, Maurizio Caniglia, insieme al presidente del Comitato per la vita, Franco Chianelli, lanciano un appello ai vertici della sanità umbra. Il macchinario, spiegano, "è fondamentale per la preparazione dei pazienti malati di leucemie acute al trapianto di midollo osseo".

Durante il forum, organizzato dal Comitato Chianelli, spiega una nota, "sono stati illustrati gli straordinari risultati del lavoro svolto dalla equipe della professoressa Mecucci". Il team trapiantologico dell’Ematologia di Perugia, prosegue il Comitato, ha dimostrato "come ben il 75% dei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta ad alto rischio e trapiantati da familiare parzialmente compatibile siano guariti. Questa sopravvivenza è nettamente superiore a quella del 45% usualmente descritta nei Centri Europei e Nordamericani ed è dovuta essenzialmente alla bassissima incidenza di recidive (appena il 10%) nella casistica di Perugia (contro circa il 40% della letteratura)".

E ancora: "Sulla base di questi risultati, si è deciso di applicare la stessa strategia trapiantologica anche ai trapianti da donatore familiare compatibile e da donatore volontario compatibile da Registro. I risultati iniziali sono ancora più eclatanti e fanno prevedere una sopravvivenza priva di malattia di circa il 90%".

Una delle armi vincenti per questo particolare trapianto, "i cui risultati sono stati presentati in questi giorni dal Gruppo guidato dalla dottoressa Alessandra Carotti, è costituita anche da una particolare macchina di radioterapia che la professoressa Cynthia Aristei, direttore della Radioterapia Oncologica dell’Università e dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, impiega per trattare il paziente immediatamente prima del trapianto con il fine di facilitarne l’attecchimento e contribuire a distruggere la leucemia".

La nota sottolinea che "contrariamente ai comuni acceleratori lineari che irradiano tutto il corpo, questo strumento è incredibilmente preciso nella sua azione. Irradia potentemente tutte le ossa e quindi il midollo con le cellule leucemiche ivi contenute. Al contempo il danno a tutti gli altri organi e tessuti dell’organismo è fortemente ridotto. Ne trae beneficio l’intera procedura trapiantologica che risulta essere molto meno tossica. Ciò consente di estendere il trapianto salva-vita anche ai pazienti di 60-70 anni". E ancora: "Purtroppo, nonostante l’impegno del personale della Radioterapia Oncologica, possono essere fatti solo 2 trapianti al mese contro un’esigenza di 4-5 trapianti".

"Per questo - è stato spiegato nel corso del Forum dalla professoressa Mecucci - si crea una lista d’attesa di pazienti a cui non possiamo dare una data e una situazione di grande difficoltà per i pazienti con leucemia acuta che nell’attesa di un trapianto possono recidivare, aggravarsi, morire. Una condizione insostenibile anche per i medici sul campo, che lavorano incessantemente, per far fronte a situazioni drammatiche in una condizione di costante ansia e grande difficoltà".

Negli ultimi due anni, sottolinea il Comitato Chianelli, "i Direttori dell Ematologia con Trapianto di Midollo osseo, dell’ Emato-Oncologia Pediatrica e della Radioterapia Oncologica hanno più volte segnalato ai massimi vertici regionali il rischio che si corre nell’ avere un’unica apparecchiatura di questo tipo e la possibilità che un guasto possa verificarsi in una strumentazione che oramai risente dell’uso intenso a cui è stata sottoposta in questi ultimi dieci 10 anni".

Un appello a cui si è unito con grande passione anche il presidente del comitato per la vita “Daniele Chianelli”: "Non posso accettare che la vita delle persone venga messa a rischio non acquistando questo macchinario fondamentale per salvare bambini, ragazzi e adulti malati di patologie gravissime che potrebbero guarire definitivamente. Il valore della vita non ha prezzo. E noi non ci fermeremo, siamo pronti a scendere in piazza con i malati e i loro familiari".

Al Forum, coordinato dal giornalista Leonardo Malà, hanno partecipato medici, persone comuni che hanno voluto condividere la battaglia del Comitato Chianelli e dei primari per l’acquisto dell’acceleratore lineare. Presenti anche numerose autorità tra cui l’assessore Cicchi, il questore di Perugia Bellassai e il Generale Iorio, comandante della Legione Umbria dei Carabinieri.

In rappresentanza della Regione il direttore il direttore generale alla Sanità Massimo D’angelo che alla fine della giornata ha promesso: acquisteremo il macchinario al più presto.

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