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INVIATO CITTADINO Hitler ebreo ed ebrei ‘antisemiti’: lapsus linguae, errore dell'interprete o scivolone freudiano?

Il parere dello storico Gian Biagio Furiozzi che prende posizione sulla recente intervista del Ministro degli Esteri russo Lavrov a Rete 4

Lavrov elefante in una cristalleria. Hitler ebreo ed ebrei ‘antisemiti’. Errore di interprete, lapsus linguae o scivolone freudiano? Magari studino di più. Breve storia di un pregiudizio infondato e di affermazioni improprie.

Il parere dello storico Gian Biagio Furiozzi che prende posizione sulla recente intervista del Ministro degli Esteri russo Lavrov a Rete 4. Un’intervista fatta in ginocchio? Forse.

Esordisce dicendo: “Quell’intervista ha suscitato, non solo in Italia, un putiferio di reazioni. Non solo e non tanto per le dichiarazioni di carattere politico o militare che contiene, ma per due affermazioni, apparentemente strampalate. Una su Hitler che avrebbe origini ebraiche e, questa davvero assurda, sugli ebrei che sarebbero ‘i maggiori antisemiti’”.

Gian Biagio, da dove possono scaturire queste due clamorose affermazioni?

“Il primo a insinuare che Hitler avesse antenati ebrei fu il gerarca nazista Hans Frank, governatore della Polonia occupata. Costui (in un memoriale redatto durante la detenzione a Norimberga, nel 1946) scrisse che nel 1930 uno dei nipoti di Hitler, il cittadino britannico William Patrick Hitler, avrebbe ricattato il futuro Führer minacciando di rivelare dettagli scottanti sulla relazione extraconiugale della nonna con l'uomo d'affari ebreo Leopold Frankenberger di Graz”.

Come la prese l’aspirante Führer?

“Hitler lo avrebbe incaricato di indagare su queste voci. E Frank riferisce di avere scoperto che il nonno di Hitler poteva essere effettivamente ebreo, in quanto vi era un buco nell'albero genealogico del Führer. Suo padre, Alois, era infatti figlio illegittimo e il nonno era sempre rimasto ignoto”.

La storia è stata creduta?

“Il giornale israeliano “Haaretz” ha scritto a suo tempo che le voci sul “nonno ebreo” circolavano a Monaco nei primi anni Trenta, e poi sulla stampa tedesca nel 1933, al momento della sua ascesa al potere”.

Cosa ne esce… ragionevolmente?

“Secondo lo storico Osti Guerrazzi, studioso dello sterminio ebraico, sono solo due gli ebrei che ebbero certamente a che fare con Hitler: il medico Eduard Bloch che curò sua madre e un ufficiale che lo propose per una onorificenza. La voce è stata smentita anche dal biografo del dittatore, Jan Kershav”.

Sono state condotte indagini di carattere genetico?

“Sì. Nel 2010, due studiosi belgi hanno esaminato il DNA di una trentina di parenti di Hitler, rinvenendo tracce del DNA nordafricano ed ebree ashkenazite. Ma sono indizi troppo labili per lasciar maturare delle certezze. Di questa scoperta parlò quell'anno anche il Corriere della Sera”.

Ipotesi, dunque, caduta e riemersa in occasione della sciagurata intervista?

“Nel 2019 questa ipotesi è stata riproposta, sul “Journal of European Studies”, dallo psicologo americano Leonard Sax”.

Con quali presupposti?

“Secondo Leonard Sax, all'origine dell'antisemitismo hitleriano vi sarebbe stato il bisogno di dimostrare che il dittatore non era ebreo”.

Insomma: excusatio non petita, tallone d’Achille, coda di paglia?

“Ci sono elementi oggettivi che contrastano l’ipotesi. Il giornale israeliano “Times of Israel” ha contestato però il fatto che verso il 1830, anno di nascita del nonno, vi fossero degli ebrei a Graz”.

Veniamo, invece, alla seconda affermazione veramente colossale: quella degli ebrei antisemiti.

“L’affermazione di Lavrov, quella secondo cui i più antisemiti sarebbero proprio gli ebrei, è palesemente assurda”.

Da dove discende?

“Delle due l’una: o si tratta di una errata traduzione dell'interprete o, più verosimilmente, di un lapsus di Lavrov, che ha usato il termine antisemitismo al posto di ‘antisionismo’”.

Spiegaci, per favore, la differenza!

“L'antisemitismo indica l'odio verso gli ebrei, ovvero i giudei, mentre il termine antisionismo indica la contrarietà alla creazione di uno Stato ebraico in Palestina, proposto per la prima volta a Basilea nel 1897”.

L’ antisionismo ebraico esiste oggi, sì o no?

“In effetti, all'interno del mondo ebraico vi sono alcune correnti ortodosse e tradizionaliste (quelli, per intenderci, che si caratterizzano con segni esteriori come il cappello nero e le treccine) che sono contrarie alla ricostituzione di una indipendenza nazionale attraverso sforzi politici, invece che con l'aiuto divino, ovvero con l'avvento del Messia”.

Qualche prova… provata?

“Ad esempio, è noto che l'Iran, nemico dello Stato d'Israele, invita ogni tanto a dei convegni questi ebrei ortodossi, proprio per la convergenza delle posizioni sull'avversione all'esistenza di uno Stato ebraico”.

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