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INVIATO CITTADINO Palazzo Gallenga-Stuart e il mistero delle… palle verdi

Ce lo segnala la pittrice e scrittrice perugina Serena Cavallini

Palazzo Gallenga-Stuart e il mistero delle… palle verdi. Ce lo segnala la pittrice e scrittrice perugina Serena Cavallini, profonda conoscitrice della città.

Abbiamo verificato la circostanza che è quella effigiata in pagina. Ossia: alcuni globi luminosi proiettano luce gialla, mentre due di essi emanano luce verdogola.

Si ricorderà che la città plaudì convintamente alla ricostituzione della facies del prospetto anteriore dell’Unistra. Qualche decennio or sono, con decisione improvvida, il palazzo era stato privato della coppia di lampioni posizionati ai lati del portone d’ingresso. Accadde lo stesso per corso Vannucci, punteggiato da splendidi lampioni di ghisa in stile liberty. Poi acquistati dal Sòr Mario Spagnoli a prezzo di ferro vecchio, per portarli alla neonata Città della Domenica.

Nel caso di Palazzo Gallenga, si trattò di un’operazione che fece seguito ad analogo intento, relativo al Palazzo della Provincia di piazza Italia. Anche in quel caso, qualche sprovveduto aveva colpevolmente eliminato la coppia di lampioni. Che però, qualche anno fa, furono ricostruiti. Addirittura, venne ricostituito (sulla base dell’unico esemplare rimasto) lo stampo generativo, in modo da poter ricreare un gemello.

Proprio partendo da quello stampo, si diede seguito al rifacimento della coppia di lampioni che fronteggiavano il palazzo, oggi sede dell’Università per Stranieri. Un bel prodotto, con tanto di grifo e scritta identitaria alla base, in materiale pregiato come la ghisa.

L’operazione fu approvata all’unanimità e da qualche anno i lampioni stanno lì, a fare bella mostra di sé, a qualche decina di metri dall’Arco Etrusco.

Ora, non si sa che cosa sia avvenuto. Ma ci si accorge che due delle quattro bocce del lampione più in basso (quello vicino all’imbocco di via Ariodante Fabretti) emanano una luce verdognola.

Non si dice che sia migliore o peggiore di quella diffusa dalle altre bocce (a me non piace per niente), ma che stona rispetto alla mancanza di omogeneità.

Un sommario sopralluogo, seguito da scatti fotografici, non ha fornito spiegazioni al fenomeno. Le bocce sono identiche, si pensa che la diversità potrebbe essere riferita a una diversa tipologia di lampadina.

Ad altri l’onore e l’onere di spiegare il fenomeno. Qui ci si accontenta di averlo segnalato. E di proporlo in pagina ai lettori.

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