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INVIATO CITTADINO La storia di Anne Marjatta Heliste, finlandese dal cuore verde

Da anni vive in Umbria ed è presidente dell’Associazione italiana per l'agricoltura biologica regionale

La storia della finlandese dal cuore verde, Anne Marjatta Heliste, da anni stabilitasi nel nostro territorio e oggi presidente dell’Aiab.

L’origine. “Sono nata – scrive – a Rovaniemi, la città di Babbo Natale, di renne, e d’aurora boreale nella Lapponia finlandese. Ho però lasciato il mio paese natale subito dopo il liceo. Negli anni ottanta abitavo a Helsinki e facevo volontariato come animatrice di bambini in un’associazione multiculturale (credo che la diversità delle culture sia una ricchezza e non una minaccia, come oggi si sente spesso dire). Una delle mie colleghe è diventata in seguito ministra della giustizia dei Verdi in Finlandia”.

Poi la venuta in Italia, vero?

“Facevo politica e mi sono candidata con i Verdi. Non sono stata eletta ma, come imprenditrice, ho avuto l’onore di ricevere il premio nazionale “De@Terra” dal Ministero dell’agricoltura nel 2002. Era la seconda edizione del premio che ogni anno viene consegnata alle imprenditrici agricole distintesi nel lavoro. Grazie al premio, ho avuto la possibilità di compiere dei viaggi di studio e stringere amicizie, sia in Italia che all’estero”.

Come sei arrivata in Umbria?

“Una delle mamme dell’associazione mi raccontava che c’era carenza di maestre di scuola materna col metodo Montessori. Il problema è l’impossibilità di frequentare la specializzazione in Finlandia. La maggior parte dei nostri connazionali si era recata a Londra perché inglese lo parlano tutti, ma qualcuno prima di me era venuta anche a Perugia”.

Quando inizia l’avventura?

“Nel 1989. Per molto tempo, il metodo Montessori sembrava più conosciuto ed apprezzato all’estero che in Italia. A Perugia mi sono trovata bene. Era facile trovare un sacco di amici nuovi: la Terrazza di Piazza Grimana, il parco di Lagugnano, le “vasche” sul Corso Vannucci, Norman e il Presidente... vi ricordate ancora? Prima si usciva in gruppi, dopo si formavano le coppie ed ecco che anch’io mi sono fidanzata”.

Come hai imparato la lingua?

“I miei appunti all’inizio erano un miscuglio di finlandese, inglese ed italiano. Pian piano sono migliorata e ho avuto il mio diploma. In quei tempi c’era ancora la mitica “signorina” Maria Antonietta Paolini alla guida del Centro Montessori, nonostante avesse già superato gli ottant’anni”.

Dopo il diploma a Perugia?

“Dopo il corso sono tornata a Helsinki a lavorare come maestra e facevamo un po’ su e giù con il fidanzato. Dopo la nascita dei primi due figli (1992 a Helsinki, 1993 a Rovaniemi) mi sono trasferita in modo permanente su un “toppo” tra Pianello e Valfabbrica con una vista a mozzafiato. Ci siamo sposati e la più piccola è nata con il parto a casa nel 1996”.

Tu e tuo marito che attività avete svolto?

“Mio marito è sardo e con lui ho lavorato nel piccolo agriturismo di famiglia facendo un po’ di tutto. L’azienda era un luogo dove potevo mettere a frutto tutti corsi e i diplomi di varie specializzazioni: linguistiche, turistiche, artistiche, da educatrice, massaggiatrice… Ho imparato a cucinare i piatti tipici seguendo mia suocera, mia cognata e pure mio marito che è un bravo cuoco. Adesso lavoro un po’ meno e, come finlandese tipica, ogni tanto mi mancano la solitudine e il silenzio”.

Hai la passione per il biologico, vero?

“Negli ultimi anni ho dedicato molto del mio tempo all’Aiab Umbria (Associazione Italiana per Agricoltura Biologica), presso la sede di Ferro di Cavallo. Adesso la sede si trova a San Mariano di Corciano (foto). Oltre ai gruppi d’acquisti molto attivi (GODO = gruppi di offerta e di domanda organizzati), sviluppiamo e realizziamo progetti, soprattutto in àmbito regionale, a volte anche a livello nazionale e internazionale su argomenti di agricoltura, ambiente, alimentazione, salute e benessere, inclusione dei soggetti svantaggiati, economia locale”.

Sei tuttora presidente Aiab?

“Sono stata confermata come presidente per un altro triennio nel 2018. Prima di accettare la presidenza ero nel direttivo regionale della Cia Umbria per più di dieci anni”.

Cosa ti piace più di Perugia?

“Quando ho del tempo, amo fare una passeggiata nel centro storico e ogni volta scopro qualche bel dettaglio che mi era sfuggito. Devo però dire che il degrado della Stazione mi fa tanta tristezza e non capisco il perché del taglio di tanti alberi sani in vari punti della città”.

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