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La rievocazione montessoriana e l'inspiegabile dimenticanza della figura di Giacomo Santucci

Iscritto all’Albo d’oro del Comune di Perugia, Santucci formò generazioni di educatori e fu attivo presidente della scuola Santa Croce

“Quella rievocazione montessoriana ha omesso il nome di mio nonno Giacomo”.

Parla l’avvocato Santucci, ex studentessa montessoriana, esprimendo il proprio disappunto per la dimenticanza del nome del grande Giacomo Santucci, nobile figura di educatore che tanto fece per la scuola perugina. E, in special modo, per la montessori.

Iscritto all’Albo d’oro del Comune di Perugia, Santucci formò generazioni di educatori. In veste di direttore, creò la famosa scuola di Chiugiana, faro dell’innovazione metodologica e didattica. In età matura, divenne il corifeo del metodo montessoriano. È da sottolineare, peraltro, che la famiglia ha sempre coinvolto il mondo montessoriano nelle varie commemorazioni fin qui organizzate. “Viceversa, è capitato di non essere stati invitati. – né io, né mio padre Enzo – a eventi legati alla Montessori. E, francamente, ce ne siano dispiaciuti”, osserva l’avvocato Santucci, anche in riferimento all’apertura della mostra in atto presso Palazzo Gallenga.

Dice Maria: “I nostri rapporti con la scuola montessoriana sono solidi e duraturi: ho voluto che mio figlio la frequentasse, per una questione di fiducia nel metodo e anche in nome di una continuità familiare di carattere ideale”.

Aggiunge: “Io stessa sono stata presidente dell’A.ge. Montessori (Associazione genitori), da sempre vicina all’istituzione. Ho inoltre collaborato alla mostra di foto e disegni di qualche anno fa”.

“Quello che più mi dispiace – aggiunge – è il fatto che la figura di mio nonno Giacomo pare del tutto dimenticata”.

Ricorda Maria: “Giacomo fu presidente del Santa Croce prima di Ivana Mascelloni. C’è chi lo rivede chiedere sovvenzioni per la scuola in difficoltà: si piazzava davanti all’ufficio dell’assessore e nessuno lo schiodava finché non aveva ottenuto i finanziamenti che il Comune, come Ente fondatore, doveva erogare”.

Ora, in un post su social, Maria esprime la propria amarezza.

In riferimento alla manifestazione, tenuta alla Sala dei Notari, dichiara infatti: “Dopo i doverosi saluti istituzionali, è stata proposta una doviziosa ricostruzione del passato remoto – a titolo meramente esemplificativo, ma non esaustivo – del difficile inizio del percorso di Maria Montessori, del rapporto con il regime fascista, dell’influenza illuminante del pensiero di Gandhi”.

Prosegue: “Allo stesso modo, si è data rilevanza al presente e ai protagonisti dell’ultimo lustro. In questo contesto, però, non è stato fatto alcun cenno a ciò che di importante è accaduto nel mezzo, a quel passato prossimo che ha contribuito a far crescere il metodo montessoriano a Perugia e che ha permesso di arrivare ai nostri giorni”.

Cosa è mancato, insomma?

“È mancato il benché minimo ricordo di persone che si sono spese, anima e cuore, andando anche al di là dei propri compiti, credendo nell’insegnamento montessoriano. Mi riferisco, per esempio, come è facile immaginare, al presidente Giacomo Santucci (1922/2006, Albo d'Oro Città di Perugia nel 2001) collega e amico della signorina Paolini. Mio nonno che tanto ha fatto per la scuola Santa Croce”.

Un’omissione che addolora te e tuo padre Enzo?

“Sinceramente, almeno un cenno me lo sarei aspettato”.

Anche l’Inviato Cittadino, che di Giacomone fu amico e sincero estimatore, concorda pienamente.

Maria Santucci chiude la propria vibrata protesta ricordando l’esergo di un libro mai troppo lodato e che sarebbe ora di ristampare, per diffonderlo nelle scuole e tra i cittadini che non lo conoscono. Parliamo di “Mal di Perugia” (Guerra editore), in cui sono raccolte cartoline, spigolature, noterelle storico-antropologiche che ricordano quanto amore Giacomo portasse alla sua città. E quanto vasta fosse la sua cultura. In quella dedica – come ci ricorda Maria – sta scritto "Non si opera senza memoria del tempo passato, prossimo e remoto". È una verità incontrovertibile. Stavolta dimenticata.

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