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INVIATO CITTADINO La Rai perugina celebra i suoi primi sessant’anni di vita

Dipendenti, collaboratori, artisti, amministrativi: una rimpatriata che ha visto riuniti numerosi esponenti della terza rete della Rai di Perugia

La Rai perugina celebra i suoi primi sessant’anni di vita, mentre Maria Giovanna Elmi sbaglia strada e… città.

Dipendenti, collaboratori, artisti, amministrativi: una rimpatriata che ha visto riuniti numerosi esponenti della terza rete della Rai di Perugia. Altri, che non potevano essere presenti, hanno inviato un saluto telefonico. Fra essi la presentatrice Maria Giovanna Elmi, la “Fatina”, che con Gino Goti (anima e coordinatore della serata alla Pro Ponte di via Tramontani) ha fatto tanta radio.

Maria Giovanna ha indirizzato il taxi in Piazza San Giovanni, a Roma, mentre la riunione era a Ponte San Giovanni… sul Tevere.

Cercato al telefono anche Renzo Giacchieri, fuori per impegni artistici. C’era lo storico tecnico di ripresa Gino Rinchi e tanti altri, in giocosa memoria e allegra brigata. Col mitico tagliatore di prosciutto Giorgio e tante golosità gastronomiche.

Sul palco con Goti, il cantautore ponteggiano Roco (all’anagrafe Giovanni Toccaceli) che ha ricordato i motivi composti per le varie località dell’Umbria.

Poi l’intervento di Mariella Chiarini, subentrata alla sorella Violetta (quando questa si trasferì a Roma) in tanti ruoli dentro “Qua e là per l’Umbria”. Mariella ha proposto dei madrigali di Franco Bicini con cui creò indimenticabili personaggi e poi il Canguasto e il cabaret “alla perugina” con l’indimenticabile Emilio Spizzichino.

Sono passate sullo schermo riprese che hanno richiamato alla memoria momenti di lavoro e di amicizia in Rai, nella mitica sede di Via Baglioni.

Brandelli di radio con Adello Baldoni che proponeva Poldino (“il mio babo e la mia mamma…”) e ricordi di Pompeo e Cattarina. Tra i presenti, Fausta Bennati. Sullo schermo, immagini di Pasquale Lucertini, amico di Enrico Vaime e di tanti di noi.

Un filmato ha riproposto Artemio Giovagnoni, intervistato da Fabio Melelli. E poi un momento di nostalgia con Goti che ricorda il proprio curriculum, da manovale di quarta categoria alla perugina, ad annunciatore, attore, cronista, regista in Rai. Sessant’anni passati in un soffio. E solo chi resta può avere l’orgoglio di darcene analiticamente conto. Navigando sul veliero della memoria. Che procede anche senza vento.

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