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L’Accademia statale “Pietro Vannucci” punta alle matricole da tutto il mondo. "Nuovi corsi per moda, cinema e audiovisivi"

La direttrice Tiziana D’Acchille: “Faremo conoscere le Belle arti e Perugia nel mondo”


L’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia ha inaugurato il nuovo accademico sotto il segno di una triplice congiuntura storica: dal 1° gennaio 2023 è statale, festeggia i 450 anni in occasione della ricorrenza dei 500 anni dalla morte del Perugino e alla guida, da quando è stata fondata nel 1573, vede il primo direttore donna della sua storia: Tiziana D’Acchille. Un evento memorabile, contrassegnato da un rinnovato impulso dell’Istituzione di Alta Formazione Artistica, per un grande rilancio verso l’internazionalizzazione, il rinnovo e l’ampliamento dell’offerta formativa, una attività di apertura verso l’esterno, a partire dalla città di Perugia, e una forte promozione dell’antica istituzione nelle fiere internazionali. Tutto mettendo al centro il ruolo di ricerca tipico delle Accademie.

L’inaugurazione, che si è tenuta nell’Aula Magna “Ercole Farnese”, alla presenza di una rappresentanza delle istituzioni civili e del mondo della cultura, di un folto pubblico di studenti e simpatizzanti dell’Accademia, ha visto la partecipazione e l’intervento in apertura dell’onorevole Alessandra Gallone, consigliera delegata dal Ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini (MUR), lieta di aver partecipato a questo grande momento per l’Accademia di Perugia, “un’istituzione antica che meritava un riconoscimento così importante”. 

Un importante evento che si è aperto con i saluti istituzionali del Presidente Mario Rampini, Antonella Pinna, in rappresentanza della Regione Umbria, della presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, e del sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ovvero i rappresentanti degli enti locali coinvolti nella convenzione con il Mur e l’Accademia, che per l’occasione hanno espresso viva soddisfazione per il grande traguardo raggiunto con la statizzazione. Aprendo il suo intervento il sindaco Romizi ha voluto esprimere un forte senso di riconoscenza nei confronti del presidente Rampini, da lui definito “la persona giusta al posto giusto”, protagonista, insieme a tutto lo staff dell’Aba, di una pagina straordinaria nella lunga storia dell’istituzione. Romizi ha ricordato i tempi in cui è partito il progetto per la statizzazione, ossia il 2014 quando l’Accademia era sottoposta a forti criticità che sembravano comprometterne la stessa esistenza. “Ecco perché oggi per il Comune di Perugia, che ha sempre creduto nella sua istituzione culturale la più antica d’Italia dopo quella di Firenze, è un giorno di enormi emozioni”. Il sindaco ha poi voluto omaggiare chi 450 anni fa fondò l’Accademia, Orazio Alfani e Raffaello Sozi, ed ha spiegato che, grazie alla statizzazione, è stato possibile mettere in sicurezza quella storia che ora avrà la possibilità di innovarsi ancora. Perugia – ha spiegato Romizi – non prova oggi alcun sentimento di “spoliazione”, ma solo una consapevolezza del fatto che un bene straordinario è stato messo sotto l’attenzione diretta dello Stato a conferma della sua importanza.

L’impulso sotto la nuova Direzione. A seguire, l’intervento delle Direttrice, alla sua prima uscita in pubblico dalla presa dell’incarico formalizzato di recente dal Ministero, che ha fermamente voluto sottolineare quanto il suo mandato sia orientato a portare avanti un “eterno presente, senza distinguerne né un passato né un futuro, e quanto sia fondamentale che la città tutta condivida le iniziative culturali promosse dall’Accademia e partecipi al rinnovato dibattito che metta al centro e in costante dialogo tra loro l’arte antica e l’arte contemporanea”, ha esordito D’Acchille.

Gli step della statizzazione. Il Decreto ministeriale n. 1185\2022 ha sancito la statizzazione, a partire dal 1° gennaio 2023, dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, mettendo così fine al procedimento iniziato con l’accordo di programma del 1° aprile 2017. Tuttavia, l’impegno ed i continui contatti hanno avuto origine fin dal 2014, con l’allora Ministero dell’Istruzione e Università e Ricerca (MIUR) su iniziativa dell’Accademia di Perugia, che ha attivato un procedimento di statizzazione coinvolgendo le altre accademiche storiche interessate ed ottenendo particolare collaborazione da quelle di Genova e Verona.

Un iter complesso portato avanti con il Ministero dal presidente dell’Accademia, Mario Rampini, insieme al direttore amministrativo, l’avvocato Domenico Ferrera, con il sostegno del Cda e del personale tutto. “Un grande risultato tanto atteso - ha commentato Rampini - arrivato dopo una fase di significativi traguardi, trasformazioni e sviluppi dell’Accademia. Una grande soddisfazione nel veder riconosciuto dal Ministero, dopo l’istruttoria, il proprio valore storico culturale e, pertanto, la sua idoneità ed essere quindi meritevole di ottenere la statizzazione”. 

Le linee del mandato D’Acchille. Nel suo discorso, la neo Direttrice dell’Accademia di Perugia ha tracciato le linee del suo mandato. “Ci sarà forte proiezione verso l’esterno – ha sottolineato -, con operazioni di orientamento all’estero, per sensibilizzare sempre di più un’utenza internazionale, in linea con la vocazione della città di Perugia, e anche perché, storicamente, le accademie hanno sempre avuto una massiccia presenza di studenti da ogni parte del mondo. Si preannuncia così anche una nuova offerta formativa, con l’apertura di nuovi corsi - in fase di autorizzazione ministeriale -, nel campo del cinema, degli audiovisivi, delle arti applicate alle nuove tecnologie, così da soddisfare le domande della contemporaneità, quindi del mondo digitale, della comunicazione visiva, ma anche della moda nelle sue varie declinazioni che guardano, in particolare, alla specificità del territorio. Sarà rafforzata tutta la parte identitaria e fondante degli studi accademici, con i corsi di Pittura e Scultura che saranno dotati di nuovi laboratori e nuove strumentazioni. Il desiderio è accompagnare la statizzazione con un ampliamento importante dell’offerta formativa, rafforzare molto le partnership con altre istituzioni europee per la realizzazione di progetti congiunti, orientati sulla specificità territoriale dell’Umbria.

Un altro sguardo è rivolto verso le ‘professioni’ future, quindi alla comunicazione visiva, al graphic design, al design del prodotto, al design della moda. Tutto non sarà affrontato con un taglio esclusivamente professionalizzante, ma sarà una formazione sui nuovi mestieri legati all’arte che consentirà ai nostri laureati di contestualizzare la preparazione tecnica all’interno di un sistema teorico. Lo studente di fashion design non sarà solo un bravo creativo di moda, ma sarà auspicabilmente uno studente che conoscerà la storia della moda, del costume, degli stili, dei flussi dello stile, dei collegamenti delle mode con la storia, con il territorio. Sarà un professionista di alto livello, ed è per questo che queste discipline debbano essere studiate in Accademia”. 

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