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Martedì, 23 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Umbria Film Commission, natura e mission della Fondazione

Ne parla Daniele Corvi, membro del CdA, nominato dal Comune di Perugia

Natura e mission della Umbria Film Commission. Ne parla Daniele Corvi, membro del CdA della Fondazione, nominato dal Comune di Perugia. Per la sua competenza e ostinazione nel perseguire questo importante obiettivo sul quale la politica era in notevole ritardo.

Scrittore, giurista, docente, inventore e patron del Love Film Festival, Corvi è una delle personalità più attive nel mondo manageriale della decima musa.

Che cosa si ottiene, finalmente, con l’Umbria Film Commission?

“Ci sono stati, negli ultimi venti anni, diversi esperimenti di Umbria Film Commission, ma la veste giuridica della Fondazione le conferisce oggi una struttura più flessibile. Insieme alla capacità di attrarre fondi privati e pubblici, permettendole di allinearsi alle altre esperienze regionali più riuscite, come quelle di Puglia, Piemonte e Trentino Alto Adige”.

Quali le componenti?

“La UFC si compone di un’Assemblea dei soci fondatori, un Consiglio di Amministrazione di cinque membri (tre nominati dalla Regione, di cui uno in sinergia con Anci, uno dal Comune di Perugia e uno dal Comune di Terni) e il Direttore, che sarà nominato dal CdA attraverso un bando pubblico”.

Quale la sua mission?

“La missione principale è, ovviamente, quella di attrarre e finanziare quelle produzioni che possono valorizzare il territorio e, a loro volta, comportare occupazione per i lavoratori del cinema umbri. Oltre che per gli operatori del turismo e del commercio”.

Quali sono dunque gli obiettivi iniziali che vi siete prefissati?

“In base alle linee guida del presidente Paolo Genovese, condivise all’unanimità dal CdA, il primo obiettivo sarà quello di individuare dei criteri per l’assegnazione del Film Fund, che per il 2021 ammonterà a 1.500.000 euro, ripartito fra quelle produzioni cinematografiche e televisive che sapranno maggiormente valorizzare le risorse artistiche, storiche, paesaggistiche e umane dell’Umbria”.

C’è anche un obiettivo formativo sul quale tu e il presidente Genovese puntate molto, vero?

“Esatto. L’UFC si è posta l’obiettivo di creare una scuola di cinema, che vada a integrarsi con l’offerta formativa altamente competitiva della città di Perugia, a cui manca solamente una scuola di cinema”.

Finalmente, dunque, i nostri giovani (e tu fra loro) non dovranno emigrare per inseguire il sogno del cinema?

“Al contrario. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di far sì che, a livello cinematografico, l’Umbria divenga terra di ‘immigrazione’, proprio in tema di formazione. La scuola di cinema è un obiettivo ambizioso, ma anche molto importante per il futuro del cinema in Umbria”.

Che mi dici degli eventi a forte impatto mediatico (nei quali tu stesso sei maestro col tuo Love Festival)?

“Un altro obiettivo che sta molto a cuore al Presidente è la creazione di un nuovo Festival del cinema in Umbria, nella città di Todi. Questo Festival avrà l’esperienza e la visione di Paolo Genovese, in qualità di direttore artistico. Genovese intende coinvolgere e sostenere anche tutti i vari festival già presenti del territorio, ciascuno con le proprie peculiarità. Insomma: l’Umbria Film Commission come una sorta di ‘mamma’ per i festival, una sorta di cabina di regia per evitare inutili sovrapposizioni”.

Come rappresentante del Comune di Perugia, quali sono le tue idee?

“In qualità di membro del CdA, nominato dal Comune di Perugia, lavorerò per attirare produzioni nella nostra città. Sarà mia cura indicare anche location sconosciute del Comune: non solo, quindi, Piazza IV Novembre e la Rocca Paolina. Mi premurerò di ascoltare tutti i soggetti nell’area del Comune di Perugia: dai lavoratori del cinema, ai gestori delle sale, ai critici cinematografici, agli operatori turistici, a tutti coloro che vogliono collaborare con noi o hanno da proporre idee fattive sul cinema in Umbria”.

Cosa ti aspetti, in conclusione, dalla UFC?

“Che si crei un sistema economico virtuoso, destinato a durare nel tempo. C’è tanto lavoro da fare per avviare e impostare una macchina in grado di portare lavoro e cinema alla nostra terra”.

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