INVIATO CITTADINO Tempo di vacanze, di svago, di evasione, di esposizione al sole ma… cum iudicio
I pratici consigli del dermatologo Gian Marco Tomassini
Prosegue l’intervista col dermatologo Gian Marco Tomassini sui potenziali danni della fotoesposizione… poco responsabile (le vignette sono del padre, il mitico Tom, all’anagrafe Mario Tomassini, il prof. col sorriso). Siamo adesso ai consigli su come proteggersi
Allora, caro Marco, protezione solare innanzi tutto.
“Al mare, come in montagna, la nostra pelle ha bisogno di essere protetta. Il rischio di scottature solari è, infatti, molto elevato, se l’esposizione ai raggi solari è prolungata e non si utilizza una adeguata protezione. In inverno, il riflesso del sole, sulla neve e sul ghiaccio, rende ancora più pericolosa l’esposizione. Anche durante la stagione estiva, i raggi del sole sulle vette, anche quelle meno alte, possono essere pericolosi. È importante anche la località dove si trascorrono le vacanze. Cambiando latitudine, cambia infatti l’inclinazione dei raggi solari e la loro potenza. Per tale motivo, da qualche anno è stato introdotto in Italia l’Indice Universale della Radiazione UV solare (UV- INDEX).
Puoi spiegarci in cosa consiste?
“È uno strumento operativo importante, finalizzato alla riduzione del rischio, associato all’eccessiva esposizione alla radiazione ultravioletta”.
Come e dove lo si può trovare?
“L’indice viene riportato da vari mezzi d’informazione italiani sotto forma di bollettino che contiene il valore massimo dell’indice previsto nell’arco della giornata per le diverse località o aree geografiche. L’indice UV parte dal valore 1 a salire fino al valore 11; più alto è l’indice, più elevata e la possibilità che la radiazione possa comportare danni alla pelle e agli occhi”.
Spiegaci, dunque, come ci si protegge.
“Sotto il sole bisogna sempre proteggersi, quale che sia il fototipo di appartenenza, anche in relazione al momento della giornata in cui ci si espone al sole e la zona (mare montagna, tropici)”.
Quali i filtri?
“I filtri solari sono in grado di assorbire o schermare le radiazioni Uv-A, Uv-B o entrambe, e si dividono in fisici o chimici”.
In cosa consiste la differenza?
“Quelli fisici, a base di ossido di titanio o zinco, funzionano come specchi: riflettono, e respingono, le radiazioni. I chimici sono invece molecole che, assorbendo le radiazioni solari, modificano la propria struttura, trasformando l’energia ricevuta in calore da restituire al corpo”.
Come orientarsi nella scelta?
“La chiave per scegliere bene un filtro solare è il numero presente su tutte le confezioni e che viene indicato con la sigla SPF”.
Ci spieghi il senso di questo acronimo?
“Si tratta del fattore di protezione solare (la sigla deriva dalle parole inglesi Sun Protecting Factor) che oggi arriva fino a un massimo di 100”.
Come lo si calcola?
“Quel numero viene calcolato in laboratorio e indica la quantità di radiazione che la pelle, protetta dalla crema, è in grado di assorbire, prima di arrivare alla scottatura rispetto a un’esposizione della stessa pelle senza protezione”.
Insomma, è un moltiplicatore?
“No. Non significa, infatti, come purtroppo molti credono, che la durata dell’esposizione può essere moltiplicata per 30, 50 o 100, perché tanti altri fattori influenzano la quantità di raggi assorbiti”.
Foto - Tempo di vacanze e sole. I consigli del dermatologo Gian Marco Tomassini (e i disegni di TOM)
(Foto Sandro Allegrini - Disegni di TOM)
Prudenza comunque?
“Non occorre mai dimenticare che un loro uso scorretto può diminuirne drasticamente la funzione protettiva, facendo correre un rischio persino maggiore rispetto a chi, convinto di essere protetto, si esponesse al sole in modo scriteriato”.
Come procedere, dunque?
“Per ottimizzare l'effetto protettivo dei prodotti solari, sarà dunque essenziale usarli senza avarizia (25-30 grammi di prodotto per un adulto, 15-20 grammi per un bambino)”.
Come lo si utilizza?
“Il protettivo deve essere applicato almeno mezz’ora prima di esporsi al sole, per consentire ai principii attivi di passare attraverso lo strato superficiale della pelle. L’applicazione sarà rinnovata nel corso della giornata: infatti la sudorazione, lo sfregamento con i teli da mare, i bagni e le docce frequenti riducono la capacità protettiva dei solari”.
Qualche consiglio specifico
“È prioritario, e fondamentale, saper scegliere il filtro adatto al proprio fototipo. Ricordando che le creme a "protezione totale" e "per tutto il giorno" non esistono. |
"La regola numero 1 è la prevenzione”
Vuoi declinarla in termini di comportamenti?
“È fondamentale adottare un corretto stile di vita, in particolare per quanto concerne le abitudini all’esposizione solare. Ancora più importante è modellare questa mentalità fin dall’infanzia, epoca in cui è indispensabile evitare ustioni solari, responsabili di fotodanneggiamento cutaneo e fattori di rischio per la successiva insorgenza di tumori cutanei"
(la conclusione alla prossima puntata)