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Giovedì, 28 Settembre 2023
Attualità

INVIATO CITTADINO Suze Rotolo, la musa ispiratrice di Bob Dylan

A Perugia frequentò l'Università per Stranieri e l'Accademia di Belle Arti

Col prossimo arrivo di Bob Dylan a Perugia, torna d’attualità la figura della sua Musa ispiratrice, Suze Rotolo. Che a Perugia frequentò Unistra e ABA.

Personaggio sulla cui presenza alla Stranieri ha svolto ricerche Sabrina Cittadini che ha messo a fuoco la presenza di tanti “Saranno famosi” transitati per le austere e preziose aule di Palazzo Gallenga. 

INVIATO CITTADINO Morto l’attore Helmut Berger, era stato studente all’Unistra

Ricorda Sabrina: “Susan Elizabeth Rotolo (Suze ) era  figlia di Maria Pezzati di Piacenza e Gioacchino Pietro Rotolo, detto Pete di Bagheria. La madre, attivista e antifascista, negli anni  Trenta a Parigi era stata incaricata di fornire passaporti falsi agli italiani fuoriusciti”. 

FOTO - Col prossimo arrivo di Dylan a Perugia, torna d’attualità la figura della sua Musa ispiratrice, Suze Rotolo. Che a Perugia frequentò Unistra e ABA


(foto Sandro Allegrini)

Da qui viene l’educazione sentimental-ideologica della “comunista americana”?

“Suze, definita il “pannolino rosso”, perché figlia di comunisti italiani esuli in America cresce  appassionandosi all’attivismo, alla letteratura, ad arte, poesia e pittura”.

Quale l’occasione dell’incontro fra Bob e Suze?

“Galeotto fu il concerto. La sorella maggiore Carla, appassionata di musica folk e studiosa, lavorava con Alan Lomax, etnomusicologo e antropologo statunitense. Era il 1961, quando Carla decide  di recarsi, con la sorella minore Suze, al concerto del giovanissimo Robert Allen Zimmermann (che poco dopo cambierà il suo nome in Bob Dylan)”.

Fu amore a prima vista?

“Susan era giovanissima, appena 17 anni, adolescente inquieta e piena di ideali. In famiglia aveva respirato, ascoltato, vissuto i racconti di sua madre. Quando Carla le presentò quel giovane con chitarra e armonica, fu colpo di fulmine”.

Suze esercitò qualche influenza sul giovanissimo Bob?

“Durante la loro frequentazione, lei lo portò a conoscere quel mondo dell’arte e della letteratura di cui era appassionata. Seppur giovanissima, divenne sua musa ispiratrice e mentore, tanto da mettere le mani nei suoi testi (in seguito riconosciuti come i più belli  e famosi )”.

Quale la reazione della famiglia di Suze?

“La madre non vede di buon occhio la storia tra la figlia minore e quel giovane scavezzacollo di origine ebrea, giramondo e lies teller (che racconta bugie)”.

E dunque?

“Quale occasione migliore per organizzare un bel viaggio in Italia? Del resto, la ragazza amava la letteratura, l’arte, la pittura. Una vacanza avrebbe esaudito il desiderio di conoscenza e formazione. E avrebbe maggiormente soddisfatto le finalità perseguite dalla madre”.

Particolari della presenza all’Unistra?

“Era il Luglio del 1962. Suze si iscrive ad un corso trimestrale di lingua italiana (luglio-agosto- settembre ). Grazie all’accordo tra le due Istituzioni in vigore ai tempi, la giovane riesce a seguire le sue due passioni: la lingua di Dante parlata dai genitori e ascoltata in famiglia, contestualmente alla vocazione per la pittura, mediante le lezioni che si tenevano  all’Accademia di Belle Arti”.

In proposito siamo in grado di proporre ai lettori la scheda di iscrizione, da noi fotografata a San Matteo degli Armeni in occasione della presentazione del libro di Bob Dylan [foto in pagina].

Formazione artistica. Suze fu allieva del corso di pittura della nostra ABA. Si iscrisse il 1° settembre 1962 all’Accademia (tessera numero 341). Si qualificò come Susanna Justine (secondo nome inventato. Per depistare, si dice, l’FBI che la teneva d’occhio). Da studentessa, abitava alla Pensione Arco Etrusco (oggi scomparsa e il cui immobile è inglobato nel Palazzo della Soprintendenza) al civico 73. Ma abitò che in via della Gabbia e in corso Garibaldi.

Ma andiamo avanti con la ricostruzione della professoressa Sabrina Cittadini.

“All’inizio, Suze trova una sistemazione in Corso Garibaldi 104, dalla signora Leonardi. Una camera in affitto presso una famiglia Italiana come ancora oggi accade per alcuni studenti”.

Che si sa della sua giornata?

“Suze trascorre le sue giornate tra lo studio, la pittura e le passeggiate per il corso e vicoli della città. Lei, bionda e straniera, sicuramente non passava inosservata nella Perugia degli anni 60. Tanto da essere corteggiata dal giovane Enzo Bartoccioli che in seguito diverrà suo marito”.

Quale la reazione di Bob, innamorato perso della ragazza?

“Dylan è sofferente per l’abbandono della sua musa. Le  scrive cartoline, manda lettere… telegrammi, la sente lontana nella città dei Baci…che lui non può darle”

C’entra qualcosa il Bacio perugina?

“Sì, nomen omen. Suze infatti conosce un giovane Perugino che abita proprio vicino a casa sua: Enzo. Quel ragazzo lavorava proprio nella fabbrica dei Baci Perugina. E fu subito amore”.

E il cantastorie americano?

“Bob è nervoso nel non riuscire a contattarla, malgrado i reiterati tentativi. Nel Borgo d’Oro, qualcuno racconta che una notte, a Perugia, in Corso Garibaldi giunse un taxi con a bordo un ragazzo e un fascio di rose rosse. Il taxi si fermò al 104 e suonò al campanello. Era Bob. Ma Suze non c’era….”.

Ne abbiamo parlato diffusamente nell’edizione di ieri. 

INVIATO CITTADINO Bob Dylan venne a Perugia a cercare la sua Suze Rotolo

Poi, visse all’Elce, in via Lorenzini 7, dopo aver sposato Enzo Bartoccioli (nel 1972) Suze restò a Perugia fino ai primi anni Settanta. Tutto il resto è scritto. Ma queste spigolature sono farina del sacco nostro e di alcuni amici, come Sabrina Cittadini. Che ringraziamo. Anche a nome della città.

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