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INVIATO CITTADINO Scuola Leonardo da Vinci di Elce, quando ti rimetto (quindici anni dopo) le piante estirpate

Operazione fuori tempo massimo nel quartiere perugino ma, come si dice, “meglio tardi che mai”

Scuola Leonardo Da Vinci di Elce. Quando ti rimetto (… quindici anni dopo) le piante estirpate. Operazione fuori tempo massimo ma, come si dice, “meglio tardi che mai”.

Abbiamo già raccontato la recente pulizia dell’area circostante la scuola Leonardo Da Vinci. Ora l’operazione continua e sono state messe a dimora piante di leccio e tiglio, in armonia  con le essenze di viale Antinori (tigli) e dei lecci che dànno nome al quartiere (Elce, dal nome latino di quercus ilex). Agisce un gruppo molto professionale.

INVIATO CITTADINO Elce, manutenzione del verde intorno alla Leonardo

Poco tempo fa erano state piantumate alcune piante d’olivo al limite del piazzale che si affaccia sull’area verde di Via Torelli. Chiamarlo parco è forse troppo,  ma le premesse ci sono. Ampi spazi di verde, area cinofila, giardinetto superiore con giochi per bambini. Insomma: un progetto che comincia a prendere forma.

Un po’ di storia... 

C’erano una volta i poderi delle Cuccurullo. Con campi terrazzati e olivi, viti, alberi da frutto. La zona di via Torelli fu intensamente urbanizzata negli anni Settanta. Intanto era stata costruita la scuola media Leonardo da Vinci, a valle della quale doveva sorgere la palestra che, per varie ragioni, non fu mai costruita.

Quella strada troppo stretta

A forza di edificare, ci si accorse che la via Maria Bonaparte Valentini, alla prima curva stringeva troppo, dato che il palazzo chiudeva quasi la stradina. 

I mezzi di soccorso non ce la facevano a passare

In caso di calamità naturale, o di emergenza sanitaria, per quel budello passava a stento l’ambulanza, ma non il camion dei Vigili del Fuoco.

Che fare?

Demolire il terrazzino era impossibile. Altrettanto difficile ampliare la strada che si affaccia su una ripida scarpata. Operazione enormemente costosa e di complessa realizzazione.

Realizzare una strada a valle

Viste le preoccupazioni di genitori e dirigenti, si pensò allora di ampliare un sentiero che intercetta la parte superiore di via Torelli, in modo che tagliasse trasversalmente consentendo di passare da sotto per raggiungere il piazzale. 

Olivi abbattuti

A farne le spese furono una serie di olivi che dovettero essere abbattuti. Sollevazione dei residenti e degli ecologisti che proposero (proponemmo!) di ripiantare tanti olivi quanti quelli rimossi per far posto al nuovo tracciato.

Promesse da marinaio

Tanto per tacitare i mugugni, ne misero giù un paio, che però non attecchirono e nessuno se ne curò per anni. Finché l’impegno rimase nel dimenticatoio. Si sa: le amministrazioni passano, le responsabilità si caricano e si… scaricano.

Un mezzo miracolo

Finché un giorno, cioè oggi, accade l’imprevedibile. Ossia arrivano gli addetti, tirano una linea segnata con un filo e mettono giù una fila di olivi. Ormai nessuno ci sperava più.

Quelle piante assolvono a una duplice funzione

Da un lato restituiscono al territorio ciò che era suo. Ma costituiscono anche un limite di sicurezza e una demarcazione della zona dedicata ad attività scolastiche. Bravo a chi ha deciso - sebbene con ritardo - di ottemperare a un obbligo. Ringraziano i genitori di oggi. Alcuni dei quali sono i ragazzi che hanno frequentato quella scuola quando venne compiuto il (mis)fatto.

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