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PERUGINERIE. Quando i Perugini non sanno… inventano. Ma le vacche non stavano alla Vaccara

La splendida Sala della Vaccara si trova nell’area ove sorgeva l’antica chiesa di San Severo, successivamente inglobata nell’edificio comunale.

PERUGINERIE. Quando i Perugini non sanno… inventano. Ma le vacche non stavano (e non si vendevano) alla Vaccara.

La splendida Sala della Vaccara si trova nell’area ove sorgeva l’antica chiesa di San Severo, successivamente inglobata nell’edificio comunale.

L’origine sacrale è chiaramente documentata dalle volte a crociera e dalle costolature al cui interno si osservano brani di affreschi raffiguranti santi protettori dei traffici commerciali e delle attività artigianali.

La sala è utilizzata per matrimoni, riunioni e conferenze. Tutti abbiamo visto e ammirato, sulla parete di fondo, il distacco di affresco raffigurante la Madonna con Bambino e Santi di Tiberio di Assisi (Scuola umbra del XV secolo).

L’Inviato Cittadino ha scoperto che tanti, troppi Perugini ignorano la funzione che questo storico spazio ebbe a svolgere in passato. Ed erroneamente legano l’origine della denominazione a qualcosa di letteralmente inventato.

Gli è capitato di sentire le risposte più risibili e stravaganti. La più diffusa delle quali si lega al richiamo al termine “vacca”. Da qui l’irrituale convinzione che vi si trattasse la vendita di bestiame bovino!

Spieghiamo subito, e una volta per tutte (ma senza pedagogica saccenteria), l’origine del termine e la funzione che vi si svolse.

La sala fu realizzata attorno al 1339 ed è stata sede del primo archivio comunale.

Ecco spiegata la sigla A.M., incisa sul portone, che ha dato luogo alle più fantasiose ricostruzioni. Diciamo dunque che si tratta di un acronimo, di una sigla che sta per ARMARIUM GENERALE, ossia “Archivio”.

Quanto alla tipologia dei documenti contenuti, si trattava di planimetrie e cartine del catasto.

Ed ecco la spiegazione: i repertori erano rilegati in cuoio, in pelle di bovino, volgarmente detta VACCHETTA.

Ecco dunque VACCARA, il richiamo alle vacche, le quali si limitarono a fornire la materia prima per coperte e legature. Ma non a salire quelle ripide scale né ad essere commercializzate fra mediatori di bestiame in quel luogo sacro.

La Sala della Vaccara di Perugia, tra storia e usi

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