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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Inviato Cittadino - Riprendono le lezioni concerto all'Aula Magna di Palazzo Gallenga

Stefano Ragni riprende le lezioni-concerto all’Aula Magna di Palazzo Gallenga. Incontri interrotti dal 3 marzo e ripresi il 20 di ottobre, sebbene il Maestro avesse proseguito lezioni in streaming

Bentornato, Maestro. Stefano Ragni riprende le lezioni-concerto all’Aula Magna di Palazzo Gallenga. Incontri interrotti dal 3 marzo e ripresi il 20 di ottobre, sebbene il Maestro avesse proseguito lezioni in streaming, a beneficio di quanti amano la cultura musicale.

Non di sola musica sono costituiti questi interessanti incontri,  ma di un coltissimo mix di storia dell’arte, letteratura, profili artistici e biografici, spigolature, cartoline, curiosità, giudizi articolati e originali. Stavolta il tema è stato “L. van Beethoven: il sentimento della natura”, nel 250.mo anniversario dalla nascita del genio di Bonn.

Ragni ha esordito con la proposta di brani da lettere nelle quali il musicista esprime il proprio entusiasmo per il contatto con la natura, declinata in rarefatte eppure  vigorose atmosfere, composte di suoni e di colori. E ci è sembrato di vedere gli stessi ambienti attraverso l’ascolto di passaggi musicali tratti dalla Sonata op. 28 Pastorale (scritta a 38 anni), prodromo della successiva Sinfonia op. 68 Pastorale (composta a 49). Citazioni kantiane (e poi giordaniane) su forme di religiosità che richiamano il panteismo naturalistico, ossia il concetto che la presenza divina sia riscontrabile in tanti aspetti della natura.

Richiami e letture da autori come Hölderlin (“Al mattino brilla di rugiada il prato; più vivace già corre la sorgente…”) e Fogazzaro, a riprova di come la musica possa sollecitare la scrittura di opere in poesia o in prosa. Ragni ci ha fatto sentire lo scorrere del ruscello e il canto degli uccelli, guidando esemplarmente il pubblico nell’individuazione dei singoli passaggi musicali.

Ricchezza di esempi, puntigliosa ed efficace esecuzione di pagine di sicuro appeal. Stefano Ragni si conferma figura di riferimento della cultura non solo perugina. Oltre che affascinante affabulatore e splendido didatta.

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