Ai Notari si celebra il ricordo di Franco Bicini, borgarolo, regista, attore, autore in lingua perugina

Ai Notari si celebra il ricordo di Franco Bicini, autore borgarolo.

L’incontro ha aperto le celebrazioni per il secolo dalla nascita dello scrittore-regista-attore che ha improntato della sua presenza il teatro perugino e la radio nazionale.

Introdotti da un saluto del figlio Massimo, a parlarne lo storico Franco Mezzanotte e il collezionista del Borgo d’Oro Adriano Piazzoli, come residenti e memorie del rione di Porta S. Angelo.

Con loro il dialettologo Walter Pilini e lo scrittore Sandro Allegrini, cofondatori dell’Accademia del Dónca e appassionati custodi di identità perugine.

Mezzanotte ha rievocato la temperie socio-culturale del borgo, distinguendo fra ante e dopoguerra, con ragguagli sulla presenza dei Salesiani come centro di formazione educativa, sportiva, culturale. I “freghi” del rione, coinvolti anche in esperienze teatrali con Franco Bicini e Artemio Giovagnoni. Le scaramucce, i giochi, le figure di riferimento di questo significativo segmento cittadino.

Adriano Piazzoli ha ricordato la conoscenza personale con la famiglia di Franco Bicini. Non senza delineare il clima umano che si respirava attraverso figure illustri o popolari che hanno lasciato un segno nella rappresentazione individuale e collettiva, oltre che nei libri che ne conservano memoria.

Walter Pilini si è soffermato sui punti salienti del codice linguistico perugino utilizzato da Franco nella sua opera. Con esempi tratti dalla toponomastica, da detti e proverbi, da lemmi di particolare rilevanza. Riferendo in parte quanto contenuto nel suo volume, fresco di stampa, “Il perugino nella pagina di Franco Bicini. Note linguistiche e antropologiche”, da me curato (Morlacchi editore, a breve la recensione).

L’Inviato Cittadino ha cucito gli interventi non senza sottolineare l’originalità e la robusta creatività di Franco, il suo carattere riservato, la stratificazione umana, antropologica e culturale del borgo, fortemente trasversale alla piramide sociale.

Conclusione con la bella definizione che Walter Pilini ha dato di Franco: un autore “malincòmico”, termine che rende alla perfezione il tratto distintivo del suo modo di stare al mondo.