INVIATO CITTADINO Quella maledetta domenica di maggio di 50 anni fa
Il campione motociclistico perugino Giuseppe Consalvi ricorda
Quella maledetta domenica di 50 anni fa. Il campione motociclistico perugino Giuseppe Consalvi ricorda. Quando il dialetto perugino funzionava da perfetto esperanto.
Monza, 20 maggio 1973. Gara delle 250 con in pista Saarinen e Pasolini, Kanaya e Villa. Devastante incidente in cui persero la vita Jarno Saarinen e Renzo Pasolini, entrambi amici di Consalvi.
Coinvolto, seppure in maniera marginale, il nostro campione Peppino. Che, anche a distanza di mezzo secolo, parla con difficoltà di quella dolorosa esperienza.
Un giornale dell’epoca, con servizio a firma di Palmiero Ciabatta, racconta: La radio trasmise la notizia dell’incidente e “A Terni e Perugia si sono vissuti minuti di apprensione perché fra gli iscritti alla competizione figuravano ben tre corridori nostrani: Giuseppe Consalvi di Perugia, e i ternani Fosco Giansanti e Paolo Pileri”.
Pileri aveva provato sotto un violento acquazzone e non si era qualificato. Mentre Giansanti e Consalvi erano regolarmente partiti. Poi il clamoroso incidente.
A Castel del Piano, la madre e la sorella di Consalvi, che seguivano la corsa davanti alla tv, sono state travolte dalla preoccupazione quando la Rai, senza fornire particolari, interruppe il collegamento. Ripreso mezz’ora dopo. È stato proprio Peppino, appena possibile, a chiamare a casa rincuorando la famiglia e le numerose persone che chiedevano notizie.
Consalvi è tornato nella stessa nottata della domenica e lunedì mattina alle 7 si è presentato regolarmente al lavoro. Ossia al proprio posto di elettricista, dipendente dal Comune di Perugia. Peppino, interrogato su quanto ricorda dell’incidente, partito dalla caduta del francese con la conseguente doppia disgrazia, si limita a un laconico: “Ho visto molte cose e molte altre non le ho volute vedere evitando di togliermi il casco”.
Poi racconta con discrezione il dolore provato per la perdita di colleghi e amici. “Con Sarinen eravamo in rapporti di cordialità e stima reciproca”.
All’Inviato Cittadino che gli chiede come comunicassero, risponde: “Lui parlava finlandese e inglese, io perugino”.
Come vi capivate?
“Comunicavamo spontaneamente, ciascuno esprimendosi nella propria lingua. Ma posso dire che esisteva un’intesa fatta di cordialità e rispetto reciproco, ma anche di favori fatti di cuore”.
(foto Sandro Allegrini)
PS. Questa e altre avventure umane e professionali nel mio libro di prossima uscita “Peppino Consalvi. Una vita a tutto gas” che verrà presentato il 23 giugno all’Aula Magna di Palazzo Gallenga.
L’occasione è legata ai festeggiamenti per il XX Giugno cittadino. E sarà una festa per lo sport motociclistico nazionale e i suoi numerosi estimatori.