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INVIATO CITTADINO Parcheggio Sant'Antonio: terrazzo riaperto

La maleducazione degli utenti è grande e sacrifica le persone corrette

Riaperto il terrazzo del parcheggio S. Antonio, ma la maleducazione degli utenti è grande.

Parecchi giorni di chiusura della parte superiore hanno messo in crisi gli “aspiranti parcheggiatori”.

Spieghiamo perché.

Quel parcheggio è molto appetibile, in forza della sua felice posizione. Peraltro, può accogliere un numero notevoli di mezzi. Ma in questo periodo di chiusura la limitazione è stata forte.

Perché le lucine verdi del pannello luminoso non dicono il vero. Infatti, a dispetto del colore verde – che indica disponibilità di posti – l’utente entra e non trova possibilità di parcheggio.

Quale il motivo dell’equivoco? Il fatto è che i posti disponibili sono calcolati sul numero di mezzi entrati. Ma questo non significa che ci sia posto. Dipende, infatti, da come si comportano gli utenti.

Perché c’è chi di posti ne occupa due. Infatti, specie gli automobilisti che entrano con mezzi “importanti”, come i suv, temendo bozze e sportellate, piazzano la vettura oltre la striscia di contenimento. Insomma, impediscono a un altro mezzo di essere parcheggiato a fianco.

È vero che l’ampiezza dei posti delimitati è assai ridotta. Ma, con un po’ di attenzione, chiudendo gli specchietti e accostandosi al muro, si riuscirebbe a mettere l’auto entro lo spazio previsto.

Ma parecchi si infischiano del diritto degli altri, mettono la macchina “larga”, ossia occupando un paio di posti, anziché uno. Di modo che il numero dei posti disponibili si riduce drasticamente.

Così è tutto un andirivieni di gente che entra ed esce, non avendo trovato posto. Senza pagare, è vero. Perché il sistema è tarato in modo da lasciar uscire senza obbligo di pagamento se lo si fa in tempo breve. Ma si perde tempo e basta.

Che fare? Sanzionare quanti si comportano scorrettamente. In modo da far loro passare la voglia di invadere spazi non dovuti. Oppure, far loro pagare la sosta il doppio, dato che abusano e rubano spazio ad altri.

PS.: L’Inviato Cittadino vorrebbe capire le ragioni di una così lunga chiusura del terrazzo. In una prima fase, si è proceduto allo sfalcio delle erbe [INVIATO CITTADINO Si taglia l'erba in tutti i parcheggi urbani della Sipa (perugiatoday.it)], ma poi – almeno all’evidenza – non si è fatto altro. Si sperava che, sfruttando il periodo di chiusura, si provvedesse a fissare le lastre di porfido ballerine. Ma così non è stato. Se è vero che il fenomeno continua. E restano quelle zone malamente risarcite con una “chucciarata” di cemento. Che non è decisamente un bel vedere. Senza considerare il pericolo concreto, a carico degli utenti, di cadere e rompersi qualche osso. “Tanto c’è l’assicurazione”, si dirà. Ma non sembra questa una buona ragione per lasciare il terrazzo in tali condizioni.

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