INVIATO CITTADINO Nemo propheta est in patria. E spesso i riconoscimenti giungono dall’estero
Accade all’amico Gianfranco Cialini per una straordinaria scoperta di cui è autore
Ecco la storia. Nel 2003, nel corso di una verifica patrimoniale delle pubblicazioni esistenti presso la biblioteca del Dottorato dell’Università di Perugia, Gianfranco Cialini scopre che nella rilegatura di una opera giuridica di papa Clemente V [edita a Roma nel 1473 (incunabolo)], era inglobata della pergamena con delle note musicali. Ad un’approfondita analisi della pergamena da parte stesso Cialini, si scopre che si tratta di musica religiosa.
Interviene la musicologa Bianca Maria Brumana. Dopo aver avvisato la collega, Cialini si sente autorevolmente decretare l’importanza della scoperta: si trattava di uno dei manoscritti (frammenti) più antichi di musica polifonica a livello mondiale e di un autore sconosciuto, tal Franciscus De Cumis, del 1300.
La notizia della scoperta ha fatto il giro del mondo (tv, mass-media) nella quasi totale indifferenza del milieu accademico nel nostro Paese.
Poi un libro fornisce l’innesco. Nel 2004 esce una pubblicazione dal titolo “Frammenti Musicali del Trecento nell’ incunabolo Inv. 15755 N.F.” edita da Leo Olschki, a cura di Biancamaria Brumana e Galliano Ciliberti.
… e il concerto dei Micrologus che ne segue. Sempre nello stesso anno, 2004, verrà effettuato un concerto presso la chiesa dell’Università dall’ Ensemble Micrologus. Una perfetta location per eseguire, dopo 7 secoli, i brani della musica riscoperta.
Ne deriva una crescente curiosità da parte degli addetti ai lavori, italiani e stranieri, di vedere la pergamena in parola.
Vengono anche dagli USA. Nel 2010 viene dall’ America la mecenate Lin Arison, proprietaria della compagnia di navigazione Carnival-Costa Crociere, con un’orchestra di giovani talenti per vedere e fotografare la pergamena.
Al seguito, uno dei fotografi più famosi al mondo, Neil Folberg, che fotograferà la pergamena. La stessa foto comparirà in un libro edito in America dal titolo “Fest for the Senses: A Musical Odyssey in Umbria” autori Arison Lin e Diana Stoll.
Citando Solomeo e Cucinelli. Nello stesso libro, a pagina 71, si parlerà di Solomeo e di Brunello Cucinelli e, alle pagine 72 e 73, della scoperta del nostro Cialini, proponendo una foto con i giovani talenti americani. Lo stesso volume sarà presentato al Moma di New York.
Il riscontro mondiale. Da quel momento, la pergamena musicale, insieme ai documenti ebraici del Trecento (sempre scoperti da Cialini), saranno oggetto di mostre, prima de visu e successivamente on line, viste e ammirate da tutto il mondo.
La cosa sorprendente è finalmente scoprire che il nome di Cialini riscuote il consenso che merita.
“Fragment Cialini” sta scritto nel sito dell’ Università di Oxford del Regno Unito, in particolare della facoltà di Musica, dove è citata la pergamena musicale, scoperta da Gianfranco nel 2004. Non più in forma anonima (Incunabolo Inv. 15755 N. F.), ma con il cognome dello scopritore.
Unicuique suum. Giustizia è fatta!
Aggiungo che, da un riscontro effettuato con Mario Squadroni, all’epoca Sovrintendente Archivistico, risulta che la Soprintendenza autorizzò progetto e modalità di distacco della pergamena contenente quell’interessante reperto.