INVIATO CITTADINO Mira vidēre potes
Tutta la città a bocca aperta davanti alle proiezioni sulla facciata della Chiesa vanviteliana in Piazza dell’Università
Mira vidēre potes. Tutta la città a bocca aperta davanti alle proiezioni sulla facciata della Chiesa vanviteliana.
Piazza dell’Università stipata all’inverosimile: una folla stregata da un evento capace di coniugare arte, musica, storia, letteratura, tecnologia per un’operazione di divulgazione alta che onora un’orgogliosa identità.
Entusiasta il rettore e non solo. Il frutto – sottolinea il rettore Maurizio Oliviero ringraziando tutti – di un’operazione di qualità condotta viribus unitis da tutte le componenti delle istituzioni formative. Lo ricorda anche Cristina Galassi, ideatrice e curatrice dell’operazione “Perugino come non l’hai mai visto”. E non sembri un’esagerazione.
(foto Sandro Allegrini)
Un’operazione del genere ha carattere di unicità. Non solo per la tipologia dei mezzi tecnologici utilizzati (videomapping/proiezioni/realtà immersiva/e-book), ma anche per la qualità dei testi, la scelta degli effetti musicali e sonori, l’eleganza della sequenza di presentazione delle opere legate dal filo rosso dell’intelligenza e del cuore. Complimenti a Euromedia e ad Aguaplano per l’e-book gratuitamente scaricabile (https://benistoricoartistici.unipg.it).
L’accorta preparazione. L’evento è stato preceduto da un concerto dei gruppi vocali Armoniosoincanto e Tritonus, diretti da Franco Radicchia con Katerina Ghannudi ad arpa e voce ed Enrico Bronzi al violoncello. Saluti dell’assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano (che accenna alla “gallica rapina”), Ilaria Borletti Buitoni (che esalta l’esempio di sinergia fra Istituzioni), Anna Calabro (operazione esemplare di modernità e diffusione di gusto e sapere).
L’intervento di Cristina Galassi. Che, con eleganza, nomina tutti i soggetti, pubblici e privati anche nella componente studentesca. Rilevando come la nuova modalità di fruizione risponda in chiave unificante alle tre aree della funzione docente: ricerca, didattica e terza missione in attività di sintesi e interfaccia con la società civile.
Un Perugino raccontato in modo nuovo. Non dunque una dimensione meramente spettacolare, fine a se stessa, ma una teaching session per l’intera città. Un racconto immersivo emozionante, una mostra a tutti gli effetti. Di certo la più unica ed inclusiva che sia dato vedere.
La possibilità del recupero integrale e persuaso di un tesoro perduto. L’unicità dell’esperienza è tale anche perché sulla facciata della chiesa dell’Università scorrono tutte le 22 opere requisite per effetto delle spoliazioni napoleoniche. Sia quelle in territorio francese che quelle emigrate e disperse nel mondo. È altrimenti impossibile godersele tutte insieme e con una presentazione letteralmente esplosiva. Capace di dialogare con le architetture vanvitelliane.
Sotto le logge di Fisica e Geologia, l’esaltazione delle risorse territoriali. Ieri sera è sfuggita ai più (tutti presi dal seguire l’evento esterno) la serie di slide al coperto. Qui infatti sono visibili, nella modalità lettering in animazione, le opere (oltre un quarantina) del Perugino permanenti nelle località umbre. Ciascuna è preceduta dalle immagini della città o Borgo in cui si trovano. In efficace sintesi di promozione e conoscenza del territorio, coniugato con l’opera peruginesca.
Stupore, esaltazione, entusiasmo. Le oltre trecento persone all’interno del cortile del rettorato, passando per il lungo corridoio di Palazzo Murena, si sono spostate nella piazza per assistere all’evento. Uno stupore infantile, un’ammirazione sconfinata, scatti di digitali e telefonini, forze di carabinieri e polizia a mantenere adeguati livelli di sicurezza.
E chi non c’era ha tempo fino al 5 novembre, come avemmo modo di anticipare il 25 maggio su queste colonne.
INVIATO CITTADINO Un Perugino così… non s’era mai visto
Difatti le proiezioni vanno avanti con cadenza quotidiana, a far capo dalle 21:30 alle 2:00, fino al 31 agosto. E a partire dalle 20:30 da settembre a novembre. Insomma: impossibile non goderle. Per chi ne abbia voglia. Ma anche per chi si trovi casualmente a scendere, a piedi o in auto, per via Fabretti. Scommetto che più di qualcuno (penso alla folla che transiterà durante Umbria Jazz) si fermerà.