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INVIATO CITTADINO Logge dei Lanari… che ne facciamo? Ipotesi e proposte

Tourist Information agli Arconi. Ottima notizia

Tourist Information agli Arconi. Ottima notizia. Ma delle Logge dei Lanari… che ne facciamo?

Si libera uno spazio ad alto valore aggiunto, sotto il profilo storico-architettonico. Viene così a rendersi disponibile lo splendido salone a pietre bianche e rosa di Assisi. E nominare la città serafica non è fuori luogo. Se si riflette sul fatto che qualche metro sotto fu tenuto prigioniero Francesco, catturato a Collestrada (non lì, come affermano i disinformati, che non riflettono come la sala superiore sia stata edificata oltre un secolo dopo).

Insomma: uno spazio d’oro sul quale si deve decidere. E ci si augura… per il meglio.

Al momento non circolano voci, ma sussurri. Rimossa, prudentemente, la scellerata ipotesi di trasferirvi la casbah della Paolina, con lamette e ricordini da cineseria.

Tramontata l’ipotesi galleria d’arte. C’è, poco lontano – si dice – la Misericordia come accogliente e ampio spazio espositivo.

Dunque, è il caso di pensare a qualcosa di serio.

Prima ipotesi, raccolta dall’Inviato Cittadino, quella che si rifà alla vulcanica mente dell’indimenticabile Giuseppe Agozzino, già al vertice di quella che un tempo di chiamava Azienda di promozione turistica. Mi sono confrontato anche con l’ex Assessore comunale Virgilio Ambroglini, mente pensante della città.

C’è peraltro da aggiungere che a breve verrà riaperto anche il secondo ingresso, opportunamente restaurato, dalla piazza del Sopramuro, oggi Matteotti. Il che renderà più fluido il passaggio. Dunque, fra parcheggio del Mercato e tutto il resto (terrazzo panoramico, pescheria, macelleria) un flusso di persone consistente.

Dunque, il caro Giuseppe, lucidissimo nonagenario, mi diceva (prima di persona e poi, negli ultimi tempi al telefono) che in quel luogo avrebbe visto volentieri un’esposizione permanente di prodotti dell’artigianato umbro e perugino. Parliamo di ceramica (Deruta, Guado, Gubbio…), tela umbra, un po’ di cachemire, complementi di abbigliamento e di arredo. Insomma: il meglio di quanto la laboriosa gente umbra abbia saputo esprimere. E su questo concorda Ambroglini. Non da solo.

Il che farebbe il paio, egregiamente, col Museo permanente del cioccolato installato al Mercato Coperto. Un sogno? Mica tanto. A mio avviso, una solida realtà. Altra soluzione non è data che quella di affidare all’onnipresente Guarducci la gestione di quell’ambaradan che, diversamente, vedremo abbandonato all’incuria, al degrado, alla mancanza di vita. Così sarà e così doveva essere. Accoppiata migliore non è ipotizzabile. In termini storici e identitari. Chi vivrà vedrà.

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