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Venerdì, 19 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO La Famiglia perugina visita la chiesa di San Prospero

Guida d’eccezione, il professor Franco Mezzanotte, storico medievista

La Famiglia perugina visita la chiesa di San Prospero. Guida d’eccezione il professor Franco Mezzanotte, storico medievista.

Un manipolo di soci e amici dell’Associazione, presieduta da Giovanni Brozzetti, si è recato nella chiesa contenente il più antico affresco documentato nella patria d’Euliste. 

FOTO - La Famiglia perugina visita la chiesa di San Prospero

(foto esclusive Sandro Allegrini)

Il documento più antico che la nomina risale al 1285, quando la chiesa viene menzionata fra le parrocchiali della città.

Ma di certo l’esistenza della struttura è anche antecedente. La prima edificazione della chiesa risale al VII-VIII secolo, quando un insediamento monastico femminile fu costruito su una necropoli etrusco-romana. Lo si desume da immagini vergate all’interno.

Mezzanotte ne ha riassunto le vicissitudini. Ricordando come, fino all'inizio del XX secolo, la chiesa sia stata adibita a fienile. Con il terremoto del 1997 si rese necessario un restauro, volto ad evitare problemi statici.

Nel XVI secolo venne utilizzata come dependance di una fattoria.

Nel XVII secolo la chiesa passò al seminario e, successivamente, ai preti della Missione e quindi alla famiglia Donini. Nel 1927, dopo il ripristino, fu riaperta al culto.

Nelle mura perimetrali sono ancora visibili alcuni reperti dell’antica struttura di epoca etrusca e, tra questi, un’urna funeraria con iscrizione.

L'antico soffitto a capriate lignee, ormai deteriorato, è stato sostituito nel XVI secolo con una volta a botte in muratura.

Uno dei reperti più interessanti è costituito da un antico ciborio in marmo longobardo del VIII secolo, con un compendio di temi figurativi paleocristiani-ravennati, mescolati a quelli di derivazione classica, quali i pavoni e gli specchi rovesciati.

Il ciborio fu smontato e conferito a Palazzo Murena. Quindi, su insistenza del sacerdote-antichista Ettore Ricci, restituito al luogo originario.

Nel presbiterio si trova una statua di San Prospero di gusto arnolfiano. Probabilmente opera di uno dei seguaci dei Pisano, attivi in quegli anni a Perugia.

Nella cappella di destra un arcone con all’interno la volta e le pareti coperte da affreschi duecenteschi, i più antichi di Perugia, datati 1225 e firmati da Bonamico.

Gli affreschi sono tornati alla luce nel 1910 ad opera di Ettore Ricci . La lettera P, posta dopo il nome, potrebbe significare “Pittore”, ma più probabilmente secondo lo scopritore indicherebbe il luogo di provenienza, ovvero starebbe per  “Perugino”.

All’interno della chiesa sono contenute due opere dello scultore perugino Artemio Giovagnoni, molto legato ai Salesiani.

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