INVIATO CITTADINO Il qr sulla palina degli orari dei pullman insiste e persiste …
e l’utente verga una scritta col turpiloquio
Fummo i primi a sollevare la questione, su input dell’amica Simona Esposito
Perugia, per prendere il bus occorre una laurea in informatica
E l'argomento sollevò un tale scalpore da essere ripreso e rilanciato da tutte le testate giornalistiche e televisive. Ampia, ma concorde, la discussione sui social che mise tutti d’accordo nello stigmatizzare la scelta.
Ci fu chi, con rispetto per tutti, propose la doppia presenza del qr code e dell’orario normale. Ma niente!
Il servizio s’intitolava “Perugia, per prendere il bus occorre una laurea in informatica. Tra app e siti internet, alla faccia del rispetto per gli anziani”.
Era il 1 di agosto del 2020.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e di chilometri ne sono stati macinati a milioni. Eppure, malgrado le sollecitazioni al buon senso, tutto continua allo stesso modo. In spregio al detto che recita errare humanum, perseverare diabolicum.
Tanto ormai il ritornello per salvarsi in corner è sempre quello del “lo chiede l’Europa”.
C’è stato un poeta perugino, moderno Bartoccio (Gian Paolo Migliarini), che alla questione ha dedicato un epigramma: Adè quan vè a più l pulma (nun par vero) / nvece d’i orari dua n battevi cijo / ciòn misso n quadratino bianch’è nero / che funziona s’i fè n bell arsumijo. / Basta na laurea e n bòn telefonino / m po’ de culo e… prima o po’ salimo.
Ma, quando l’ironia non basta, il perugino perde la pazienza e verga, sull’indecifrabile orario, una scritta un po’ forte (da noi “edulcorata”). Male, per carità. Ma, per dire “a estremi mali… estremi rimedi”, il perugino esclama quàn ce vòl… ce vòle.