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INVIATO CITTADINO Il ciclone Netflix investe Perugia

Le foto esclusive delle riprese al Borgo Bello (dietro l'ufficialità)

Il ciclone Netflix investe Perugia… e noi vi mostriamo le foto esclusive al Borgo Bello.

Una giornata speciale: accuratamente preparata, e poi rinviata, causa indisposizione del Mastro falegname Gianni Caponi. Presso il cui storico laboratorio dalle mura trecentesche si sarebbero dovute svolgere (e si sono effettuate venerdì pomeriggio) delle riprese. Si tratta di un antico “hospitale” per pellegrini, che ha conservato intatte strutture e interni. 

FOTO - Il ciclone Netflix investe Perugia. Le foto esclusive delle riprese al Borgo Bello


(foto Sandro Allegrini)

Da tempo la troupe olandese si aggira per la città. Ne abbiano intercettato i vertici a spasso per corso Vannucci con Daniele Corvi membro cda di Umbria Film Commission (in foto). Ci eravamo pure impegnati al riserbo, sciolto al presente, dopo che tutti si sono gettati sulla notizia. E i vertici della produzione hanno fatto pure visita al sindaco Romizi per manifestare riconoscenza, legata all’accoglienza particolarmente amichevole ricevuta dal populus perusinus. Giusto il Comunicato del Comune con relative foto (che ci permettiamo di omettere, pur rilevandone la valenza).

Peraltro, nella mattinata di venerdì, uno dei protagonisti girava per corso Vannucci con la rispettiva ‘sposina’ in abito bianco. Sempre in omaggio al plot cinematografico che prevede anche un matrimonio perugino.

L’Inviato Cittadino, che è di casa al Borgo Bello (oltre che amico di Gianni), era stato avvertito e si è presentato con digitale, dalla cui memory card sono usciti alcuni scatti in gallery.

La falegnameria di Gianni era stata individuata come luogo in cui si doveva girare una scena d’effetto. Preparata una specie di bara con al centro una bottiglia contenente (diceva l’etichetta stampata a proposito) “Vino sangue di Cristo”. Un contenuto così speciale da indurre un prelato addirittura ad uccidere per impossessarsene. Il tutto tra nebbie e caligine cimiteriale, ottenuta a suon di bombolette spray.

La seconda scena è stata girata nell’attiguo Bar del Corso. Al cui interno è avvenuta una sparatoria e un rapimento. Abbiamo visto una (colossale) comparsa, autodichiaratasi folignate, che avrebbe dovuto rapire un personaggio impersonato da un perugino.

Il tutto per una manciata di minuti che ha richiesto una sosta della troupe di circa tre ore, fra prove e ciack reiterati. Innaffiati da numerosi calici di bianco.

Il gruppo di cinematografari era composto da attori e tecnici giovani, allegri, disponibili, sorridenti (vedi foto). Solo che hanno tenuto le bocche cucite. Limitandosi a dire che questo film sarà visibile in non meno di 190 Paesi fra circa un anno.

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