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Giovedì, 25 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO I detenuti di Capanne e Vittoria Corallo fanno sul serio

Divertono e commuovono con Shab qirmiz – notte carminio

I detenuti di Capanne e Vittoria Corallo fanno sul serio. Divertono e commuovono con “Shab qirmiz – notte carminio”. Ultimo step del progetto Per Aspera Ad Astra, che si propone di salvarci con la bellezza di un impegno artistico dal basso. Perché, anche da reclusi, si può assaporare la libertà di condividere un percorso. Dove conta più camminare insieme che arrivare primi.

In efficace sinergia: Fondazione Perugia e Teatro Stabile dell'Umbria, ben consapevoli del valore liberatorio del teatro.

Il progetto Per Aspera Ad Astra riprende un aureo brocardo latino (pseudo virgiliano) il cui senso si intercetta nella convinzione del mito greco per cui il cammino verso “le stelle” era riservato a chi avesse avuto una vita coraggiosa, ricca di pericoli e difficoltà. E mai concetto fu più adeguato a quanti si trovano ristretti a causa di una vita “spericolata”, quali sono le persone che scontano una pena per i propri errori. Non senza una speranza di riscatto.

Sono una trentina i detenuti di Capanne che partecipano a percorsi di formazione professionale legata al teatro, in ruoli di attori e drammaturghi, ma anche scenografi, costumisti, truccatori, fonici, addetti alle luci.

Il plot di Notte Carminio coniuga elementi narrativi da “Le mille e una notte” alle proteste delle donne e degli uomini iraniani al momento presente. Non in chiave di forzata attualizzazione, ma con codici universali, che passano dal tragico al comico.

Richiami all’Asino d’Oro di Apuleio, alla commedia Plautina, ai caratteri dell’Atellana, coi prototipi del furbo disonesto e dell’onesto lavoratore. Amici e finti amici, in ruoli alternativi e scambievoli “dalle stelle alle stalle”.

Recitazione spesso enfatica, emotiva, ma irreggimentata da un accorto lavoro registico. Ci siamo divertiti. Parecchio. Anche per le soluzioni semplici ed efficaci. Con una coppia di musicisti a commentare e assecondare snodi e movimenti, con complicità ed ironia.

Teatro pieno, anche dei ragazzi delle scuole. Siamo usciti col sorriso. Nella persuasa condivisione dell’idea che esiste sempre uno spiraglio di luce. Che niente è mai del tutto perduto. Che in questo mondo c’è spazio per tutti. E che essere nati uomini è un privilegio. Che il teatro rinforza.

FOTO - I detenuti di Capanne e Vittoria Corallo fanno sul serio. Divertono e commuovono con Shab qirmiz – notte carminio

(foto Sandro Allegrini)

PS. Ci era molto piaciuto il film di Antonio Albanese “Grazie, ragazzi”, girato peraltro in parte a Perugia, con location al cinema Zenith del Borgo Bello e allo stesso teatro Morlacchi. Lo spettacolo dei detenuti è stato più emozionante. 

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