INVIATO CITTADINO Grazie, Brunello. Dal Morlacchi all’Acquedotto
Arco Etrusco, Cattedrale, Fonte di Angelini... Cucinelli segue il filo rosso dell’acqua
Bellissima la notizia che Brunello non si ferma. E nel suo operare si individua la traccia dell’acqua, liquido amniotico, fonte di vita per le persone e per la Terra Madre (la quale ne sustenta et governa).
Dove Brunello è intervenuto domina e si riscontra il simbolo dell’acqua.
Arco Etrusco, con la Fonte Tezia (anch’essa restaurata curis et ipensis di B.) alla base del torrione di sinistra.
Fontana di via Maestà delle Volte (Pietro Angelini, 1927), come regalo di nozze, chiesto ad amici, ospiti e parenti, da Camilla Cucinelli e Riccardo Stefanelli
Poi il Morlacchi in cui domina il simbolo dell’antlia. Era questa una macchina utile al sollevamento dell’acqua. Fu assunto a stemma del teatro.
Il motto positivista fatto proprio da Cucinelli. L’immagine (realizzata dal pittore Iraci) è accompagnata da un motto latino che recita Haud Natura negat (“La Natura non lo impedisce”). Ossia, pur trattandosi di un fenomeno “innaturale” (contrastare la forza di gravità), l’intelligenza dell’uomo consente di realizzare questa impresa “impossibile”. Fino a renderla realtà.
Quindi la cattedrale, fronteggiata dalla Fontana Maggiore dei fratelli Pisano, con le portatrici d’acqua e lo schizzo (quello coi Grifi, in Galleria) alto verso il cielo.
E oggi l’Acquedotto, progettato da Bevignate, pensile sugli arconi ammalorati, contenente i tubi di adduzione del prezioso liquido fino a Piazza Grande, attraverso il cunicolo che si apre quasi alla sommità delle scalette di via Appia.
In futuro? Si leggono già i primi commenti che invocano un intervento per gli Arcacci di Ponte d’Oddi-San Marco, in condizioni di assoluto degrado, divorati dalla vegetazione e parzialmente crollati.
Aspettiamo e vedremo.
Quando col denaro si può mandare l’acqua all’insù. E non può essere che un bene. Specie quando è il principe di Solomeo a mettere mano, munificamente, al portafogli. Sempre con grande cuore.
Non si può che dirgli Bravo.