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INVIATO CITTADINO Fontana Maggiore, quanto ti amo

Le cure costanti e preziose a opera dei fontanieri. Un lavoro da apprezzare

Fontana Maggiore, quanto ti amo. Le cure costanti e preziose ad opera dei fontanieri. Un lavoro da apprezzare. Perché eseguito non solo con le mani. Ma anche col cervello… e col cuore.

Perché non è vero che tutto va bene, sempre… comunque. La Fontana Maggiore è osservata speciale. Basta anche una minima défaillance per sollevare polemiche senza fine. Ne abbiamo raccontata più d’una, in anni di onorato servizio di cronista innamorato della Vetusta.

Così le cure dei fontanieri, categoria (colpevolmente) sottoconsiderata, ha il suo bel daffare per mantenere in ragionevole stato di efficienza le numerose fontane dell’acropoli e non solo.

Anche ieri mattina abbiamo visto impegnati due fontanieri sopra la Regina della Piazza. Con discrezione quasi affettuosa, cercavano di liberare una protome animalesca da impurità che inibivano il flusso regolare dell’acqua.

Sollecitati, con garbo e rispetto, dall’Inviato Cittadino, hanno detto che, sì, erano impegnati a disosturare con delicatezza una bocca bronzea, servendosi di un’asticella metallica di loro invenzione.

L’obiettivo è quello di fare in modo che le bocche elargiscano acqua in modo omogeneo. Non una in misura avara e altra in eccesso, schizzando oltre il perimetro dell’artistico manufatto.

Intanto hanno sistemato alla meglio. Poi, quando c’è meno pubblico, opereranno con maggior precisione, valendosi di uno scalandrino per raggiungere i punti critici della vasca superiore.

Insomma: vedere la Fontana attiva, in modo equilibrato e generoso, non è cosa che venga da sé. Ma richiede impegno e professionalità.

Di questo intendo dare atto, e pubblica testimonianza, elogiando l’impegno dazionale e affettuoso dei fontanieri del Comune. Ai quali levare, come si dice, tanto di cappello.

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