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INVIATO CITTADINO Con Mario Ceccucci (1934) scompare una figura di riferimento della civitas perusina

Personalità prorompente e poliedrica, amatissima e rispettata

Personalità straordinaria, che sapeva coniugare l’anima popolare e la facies colta degli uomini della patria d’Euliste.

Figura talmente multiforme che risulta impossibile, specie in un momento di forte emozione, delinearne i contorni.

Mario che si professava allevatore di cavalli (teneva nel giardino un tenero asinello) e conservatore della tradizione dell’antica tela umbra. Per realizzarla utilizzava telai che, qualche anno fa, mi disse voler donare a qualche museo per salvarli dalla dispersione. Mario commerciante di preziosità del nostro territorio.

Impossibile non citare il bel negozio ad angolo tra corso Vannucci e via Mazzini. Gli scherzi, le battute, i biglietti ironici destinati ai clienti. Una volta scrisse: “Si avvertono i signori clienti che, per una spesa inferiore ai 100 euro, pagando con una banconota da 100, riceveranno… il resto”.

Non si contano gli scherzi che era capace di inventare e organizzare. Una volta, pilotando un piccolo aereo, da goliarda accanito lanciò sacchetti di feci sopra la piazza di una città universitaria concorrente con Perugia.

Mario era poeta sensibile, particolarmente vocato alla bonomia. Ma non scevro da polemiche, come quando se la prese coi politici che accusò (giustamente) di aver trascurato storia e funzioni del Mercato Coperto.

È autore di una sola raccolta “Voi siete qui” che costituisce una vera miniera di comicità. Vi abbiamo attinto a piene mani in occasione di spettacoli dell’Accademia del Dónca, di cui era stato tra i primi convinti seguaci.

A tal proposito, posso aggiungere che, a mia richiesta, non lesinava composizioni originali “su commissione”, perché gli piaceva figurare nelle raccolte annuali della mia Officina del Dialetto.

Poeticamente, Mario era figlio d’arte. Va infatti ricordato che sua zia Teresa Della Torre (“la zzi Teta”) fu la prima donna a pubblicare sia una antologia di poeti perugini, sia composizioni in proprio. Mario ne menava vanto.

Era anche un po’ musicista. Alla buona, s’intende! Schitarrava, ma si dilettava anche con strumenti a percussione. Me ne resi conto in una serata conviviale a casa di Tosello Silvestri, in via dei Filosofi. Quando cazzeggiammo in straordinaria sintonia. E quando, col vocione reboante, recitò a memoria delle sue cose.

Mi piace mettere in gallery uno scatto che, appunto, lo effigia al Caffè di Perugia, in posa con Tosello vicino a una ragazza che avrebbe fatto il bagno in una vasca riempita di latte.

Scherzi, autoironia intelligente, peruginità puntuta.

Era un abilissimo disegnatore. Da studente tirava su qualche soldino disegnando papiri per le matricole.

Ma poi ci siamo visti tante volte alla Galleria Artemisia di Peppe Fioroni, in via Alessi. Veniva ogni volta che organizzavamo una mostra, un evento musicale, una giullarata. Aveva una bella voce e gli piaceva cantare le canzonette e l’opera.

Racconta di lui l’amico Lamberto Losani: “Facevamo le elementari nella stessa classe, alle Fabretti. Lo chiamavo l’uomo ‘di profilo’ perché era un casinaro e la maestra lo metteva sempre nel banchino da una parte da solo”.

Foto - La scomparsa di Mario Ceccucci, esponente di rango della civitas perusina

(Foto esclusive Sandro Allegrini)

Amava le moto e i motorini. Fu il primo, a Perugia, a girare col Mosquito, una bici collegata a un motorino. Poi lo vidi circolare col Ciao e con varie moto. Passione che condivideva col fratello ortopedico.

“Una volta – racconta Losani – avevo un sidecar e ci andavamo in giro con divertimento”.

Mario umanissimo e generoso. Era il 1951 e con Lamberto (che guidava senza patente) girava per la città a raccogliere fondi per gli alluvionati del Polesine.

Mario buono e spiritoso, arguto e forte, anche nei momenti di dolore fisico e morale. È così che vorrei ricordarlo. A ciglio asciutto. Col sorriso. Perché sono certo che questo avrebbe voluto.

E se n'è andato, lui perugino doc, nella patria di Francesco. Anche questo è un segno. Da non trascurare.

I funerali venerdì 14 luglio a Prepo alta alle 9:00.

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