INVIATO CITTADINO Commercio al Borgo Bello: luci e ombre
Attività fiorenti e chiusure. Doppia lettura di una situazione
Commercio al Borgo Bello fra attività fiorenti e chiusure. Doppia lettura di una situazione.
Lamentano i residenti: “Non abbiamo più una lavanderia, di due che ce n’erano”. Rispondono altri: “Cessazione di attività legate a questioni anagrafiche, non a mancanza di lavoro”.
Anche l’erboristeria ha cessato. Risposta: “Sono merci ormai reperibili ovunque, dalla parafarmacia al supermercato”.
Orfeo Ambrosi e l’attuale presidente di Borgo Bello, Luana Cenciaioli, insieme a Fabrizio Croce (Distretto del Sale) ricordano che sono ben novanta le attività aperte in corso Cavour e non è certo il caso di parlare di crisi.
Ma c’è qualcosa che non va. O più d’una cosa.
(foto Sandro Allegrini)
Difficoltà della sosta. Il problema dei problemi – sostiene un operatore commerciale – è quello della sosta. Anche qui la visione è strabica. Chi lamenta il fatto che i clienti non trovano parcheggio e se ne vanno. Chi sostiene che la Municipale sanziona in eccesso e che qui si viene a far cassa. Ma certo è che gli spazi sono quelli che sono e la coperta è sempre troppo corta. La sosta selvaggia è un deterrente, esattamente come il non trovar posto.
Certo è che anche per andare al cinema Zenith è difficile parcheggiare. E in via Bonfigli ci si ritrova spesso con la multa a tutte le ore. Ma il fatto è – dice qualcuno – che la gente è pigra e si rifiuta di fare due passi. Ad esempio – suggeriscono – il parcheggio in via Ripa di Meana costa solo 1.70 per tutto il giorno. Senza contare che dopo le 19:30 è libero e gratuito.
Strano che anche l’unico barbiere rimasto lamenti la latitanza di clienti. Deve esserci qualcosa che non va. Dove si fanno i capelli i residenti?
Sembra tirare il settore bar e ristorazione. Ci si attende anche di meglio con la bella stagione alle porte. Ci sono due pizzerie ritenute le migliori della città, con prenotazione e doppia fila.
Altri negozietti vivacchiano, offrendo abbigliamento e relativi complementi con scarsa clientela. Un po’ di artigianato non manca.
Insomma: una situazione fluida, connotata da luci e ombre. Sta di fatto che la zona è bella e appetibile, ricca di storia, arte, cultura. Si pensi solo ai tre teatri (Bicini, di Figura di Mario Mirabassi e Sala Cutu di Roberto Biselli), al Manu, a San Pietro, all’Auditorium Marianum e alla scuola di musica. Al cinema multisala Zenith. O all’associazionismo, da BorgoBello al Circolo del Tempobono.
Insomma: c’è di che suscitare invidia a quartieri meno dotati.