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Martedì, 19 Marzo 2024
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INVIATO CITTADINO Come ti demolisco il collegio Adisu fra via Innamorati e via Elce di Sotto. Un evento… spettacolare

Come ti demolisco il collegio Adisu fra via Innamorati e via Elce di Sotto. Un evento… spettacolare.

Un abbattimento avente carattere di eccezionalità. Sia per la rapidità di esecuzione che per la potenza dei mezzi messi in campo.

Proseguirà fino a  martedì, quando sarà stata fatta tabula rasa dell’intero blocco.

All’opera un demolitore di eccezionale potenza, manovrato da personale super esperto. Durante la “distruzione”, uno specialista orienta robusti getti d’acqua per smorzare le nuvole di polvere che oscurerebbero il tutto e renderebbero irrespirabile l’aria. E investendo l’area circostante.

Il “pompiere” (foto) è collocato sull’unica parte rimasta integra dell’intera costruzione. Una parte “posticcia” in quanto si tratta della scala di emergenza (realizzata come un autentico capolavoro),  affiancata parecchi decenni dopo la costruzione dell’edificio.

La demolizione del collegio Adisu tra via Innamorati e via Elce di Sotto

L’Inviato Cittadino, more solito, si è precipitato per documentare e scattare le immagini in pagina, assolutamente esclusive, accedendo dalla parte superiore tra l’International College Itaca (foresteria) e l’ex bar dei giardini Adisu di via Innamorati.

L’imponente complesso, sebbene dall’aspetto integro, nascondeva delle piaghe che ne hanno resa vacillante la sicurezza.

Al dire degli esperti, quelle travi possenti erano state gittate senza adeguato scheletro metallico. O, nel migliore dei casi, con tondino senza filettatura. Il che le rendeva fragili e in predicato di frattura. Abbiamo osservato quel tondino lucido e pulito, al contrario di quello consistente e ossidato, dato che su di esso deve aver fatto presa il cemento.

Roba che, ai tempi odierni, si sarebbe meritata la denuncia, e forse le manette, a carico degli incauti (e sparagnini) esecutori. Né sarebbe stato oggi possibile recuperare e mettere in sicurezza, risistemando le innumerevoli debolezze di quelle strutture. Ma tant’è: l’età della  costruzione eccede ormai abbondantemente il mezzo secolo di età (dovrebbe risalire ai primi anni Sessanta del secolo scorso). Ma la situazione era veramente precaria, tanto da condurre alla inevitabile scelta della demolizione. Dunque, di necessità virtù.

Con una certa “soddisfazione” (diciamo le cose come stanno) dei residenti negli edifici soprastanti ai quali la costruzione toglieva aria e luce. Avevano più volte, inutilmente, storto il naso davanti a quell’edificio.

Peraltro, i posti-camera perduti sono ampiamente compensati dalla colossale costruzione-studentato di via Elce di Sotto, giunta di fatto al capolinea. È stato un cantiere interminabile, ma anche i lavori avevano una robusta consistenza: praticamente, tutto rifatto. A breve si completerà il lavoro degli elettricisti. Poi collaudo e consegna in tempo utile per ospitare gli studenti fin dall’inizio dell’anno accademico e delle nuove iscrizioni. In modo da accogliere dignitosamente le matricole studenti fuori sede. Costretti a subire costi di camera da autentico “strozzinaggio”, sul cosiddetto mercato libero.

Nel corso della settimana prossima si dovrà provvedere alla complessa rimozione dei materiali di risulta. E non sarà uno scherzo! Ma noi ne seguiremo le fasi con minuziosa e certosina pazienza.

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