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INVIATO CITTADINO Cent'anni di baci. E dire che, in lingua perugina, tra bacio e scemo ci corre un accento

Sì, perché nella lingua del Grifo (di fuori le mura), “bacio” si dice “bègio”. Se scrivo con l’accento acuto, “bégio” (pronuncia con la “e” chiusa), voglio invece dire “stupido, baggiano”

Cent’anni di baci. E dire che, in lingua perugina, tra bacio e scemo ci corre un accento.

Sì, perché nella lingua del Grifo (di fuori le mura), “bacio” si dice “bègio”. Se scrivo con l’accento acuto, “bégio” (pronuncia con la “e” chiusa), voglio invece dire “stupido, baggiano”.

Quanto all’origine, si va dal latino “bestius” (lat. tardo = “essere bruto”) al “bigio”, nel senso di “grigio/incapace”.

Ecco come spiega la differenza fra i due termini il poeta perugino Gian Paolo Migliarini nel suo “Bègi e Bégi”(gioco d'accenti): I bègi ènno d'amore, de passione, / a la francese o quilli Perugina, / fònno sognà, tremà, dua c'è emozzione, / dònno coraggio e tant' adrenalina; // I bégi nvece èn stupide persone / che crédon d'èsse n gallo la matina, / de solito son buje e trapp(o)lone, / come la notte ntra la nebbia fina. // Si èn bègi o bégi cambia la quistione, / cambia l'accento, cambia la poesia, / la passionalità de le persone. // Dua nasce n bègio nun se pòl capì / forse drent'a n amore, na magia... /Dua nasce n bégio...mèjo lassà gì”.

Numerose le espressioni idiomatiche legate al termine. Per Natale abbiamo ricordato la metafora “gi a bagià l Bambino”, che letteralmente vale “baciare il Bambinello”, ma in senso figurato sta per “cadere a terra”,

Altra forma diffusa è l’espressione “bagià basso” che sta per “umiliarsi, sottomettersi”.

Il bacio profondo o “lascivo”, dato anche sulla pelle lasciando un segno, si dice “succhione”. La donna usava nascondere queste “more” sotto un fazzoletto al collo. Le più disinvolte lo mostravano come segno di spregiudicatezza.

Il bacio affettuoso a un bambino è detto “bagino”. L’invito a una tenerezza si rende con l’espressione “damme n bagino!”. La ragazza riottosa, di fronte a un corteggiatore insistente e sgradito, rispondeva “Sie, nti denti!”, per evidenziare lo spocchioso rifiuto.

Come se non bastasse, a ricordare il rude romanticismo dei perugini, valga la storia del cioccolatino, di cui ricorre il centenario. Lo inventò Luisa Spagnoli, col nome di “cazzotto”, poi divenuto “Bacio” per antonomasia. Perché, si sa, noi perugini “facémo l grugno duro, ma si gratte / sott’a la scorza trove l miel e l latte” (come ci ricorda il poeta Claudio Spinelli).

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