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INVIATO CITTADINO Borgo XX Giugno: l'arte dei bambini contro la sosta selvaggia

Cari adulti, noi ci mettiamo la faccia e voi… non metteteci la macchina. Altrimenti, ne va di mezzo la nostra sicurezza. E va a pallino il quartiere. Parlano i bambini della primaria XX Giugno

Cari adulti, noi ci mettiamo la faccia e voi… non metteteci la macchina. Altrimenti, ne va di mezzo la nostra sicurezza. E va a pallino il quartiere. Parlano i bambini della primaria XX Giugno.

Loro ci mettono la faccia coi loro disegni. Che più colorati ed espressivi non si può.

L’Associazione Tangram (di Stefano Vaselli e Sophie Persello) ci mette l’iniziativa, in veste di partner del progetto “ONE-STOP-SHOP: Le Sostenibilità al Centro”. All’insegna dell’esigenza di quartieri urbani più inclusivi, sicuri e sostenibili.

Questo il percorso educativo. Agli scolaretti sono stati assegnati dei fogli sui quali realizzare disegni in tema. Vale a dire: vade retro mostro meccanico, ingombrante, pervasivo ed inquinante! Due passi a piedi non hanno mai fatto male a nessuno… e tanto meno a noi bambini. 

FOTO - Cari adulti, noi ci mettiamo la faccia e voi… non metteteci la macchina. La voce dei bambini del XX Giugno


(foto Sandro Allegrini)

I lavori sono stati fotografati e riprodotti sopra supporti incollabili. Poi attaccati sui dissuasori metallici che delimitano il marciapiede.

Operazione compiuta anche mediante la collaborazione di cooperativa sociale Dedalo con la Comunità educativa per minori La caravella. Ragazzi che si sono dati da fare con serietà, entusiasmo e facce pulite.

Intorno alle 12:00 i bambini sono scesi dalle classi per vedere l’esito del progetto e si sono lasciati entusiasticamente fotografare.

Ma non finisce qui. Perché l’esperimento continua a colpi di “occhiate” e punture di uncinetto.

Difatti, sabato prossimo, gli alberi prospicienti la scuola verranno fasciati con manufatti artigianali (frutto di gruppi di lavoro a maglia e uncinetto, anche del quartiere Monteluce) che riproducono, in tante fogge e colori, un occhio umano.

Occhio, che ti tengo d’occhio. Titolo dell’iniziativa “Ti tengo d’occhio”. Intendendo che, davanti alla prepotenza di motori e motorizzati, c’è chi vigila. In primis i bambini, ma anche le Associazioni di quartiere. Insomma: come dire che gli occhi di adulti e bambini sono puntati sulle irregolarità e le prepotenze quotidiane di automobilisti arroganti e indisciplinati. Quelli che, a forza di frizione e acceleratore, sembrano aver perduto il gusto francescano dell’andare “a pedagna”.

In vista altre iniziative. In preparazione, interventi sulle strisce, sulle zone in cui il marciapiede s’interrompe e la superficie diventa parcheggio selvaggio. Ma toccherà disporre delle necessarie autorizzazioni. Perché anche fare del bene all’ambiente e alla città può costare caro.

Cara buca, quanto mi costi. Come insegna un recente caso di cronaca che ha fatto scuola.

Tante le idee che frullano in testa. Sempre dalla parte dei bambini. Capaci di rappresentare in forma iconica e credibile le istanze.

Parafrasando Picasso. Quei disegni, che invitiamo i lettori a vedere, sono dei veri capolavori. Inverando la frase, attribuita a Picasso, che ebbe a dichiarare: “A dodici anni disegnavo come Raffaello. Ma poi ci ho messo una vita per imparare a dipingere come facevo da bambino”.

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